Tensioni in Tribunale al processo sulla Strage di Fidene: a Roma, forti scintille tra Claudio Campiti e il marito di una donna morta.
Si è svolta l’udienza per la strage di Fidene, con i giudici che hanno voluto analizzare la posizione di Claudio Campiti. All’inizio del processo al Tribunale di Roma, ci sono state gravi scintille tra lo stesso serial killer e i parenti delle vittime. Il pluriomicidio, come le tensioni avvenute nell’aula di piazzale Clodio, nasce da vecchie ruggini legate alla gestione condominiale di un consorzio nella zona di Valleverde.
Tensioni durante il processo per la Strage di Fidene
Chi si aspettava le richieste di perdono dalla bocca di Campiti, dovrà richiedersi. Il killer è stato il primo a intervenire nell’Aula di Giustizia, in un discorso dove giustifica le azioni omicide commesse sotto il periodo di Natale del 2022. Come ripreso da Rai News, spiega come oggi siano lì per determinate irregolarità avvenute all’interno del consorzio di Valleverde: situazioni chi si sono aggravate perché non sono state seguire le sue denunce e scritte su un “blog” delle gravi inesattezze.
Lo scontro in Tribunale
Una ricostruzione che non è piaciuta ai parenti delle vittime, ovvero le quattro donne morte durante la riunione di condominio nel gazebo di via Monte Gilberto. Il marito di una vittima è intervenuto durante il discorso di Campiti, evidenziando come sua moglie “non ha mai scritto su blog online”. Un intervento che ha infastidito il pluriomicida, che ha risposto in questo modo alla persona: “Ladro, stai zitto”.
Una scena che è stata ripresa dai cronisti presenti in Tribunale, che stanno seguendo la vicenda da quel maledetto 11 dicembre. Campiti, dopo aver sottratto una pistola al poligono di tiro dov’era tesserato, ha fatto fuoco all’interno del bar, dove si svolgeva la riunione condominiale del consorzio: un episodio che diede vita a una strage, uccidendo quattro donne – di cui due dello studio che amministrava la realtà condominiale – e ferendone in maniera grave altre cinque.