Chiuso vicino alla Stazione Termini di Roma un centro scommesse: il locale era diventato una piazza di spaccio all’Esquilino.
Nuova operazione della Polizia di Stato a Roma, dove ha chiuso per l’ennesima volta un centro scommesse. Il locale situato a pochi passi della Stazione Termini, è stato nuovamente sanzionato per lo svolgimento di attività illecite al suo interno: nella vasta indagine condotta dagli investigatori, di cui avevamo anche scritto anche nei mesi scorsi su questo giornale, soprattutto episodi legati allo spaccio di sostanze stupefacenti e risse tra soggetti legati al mondo della droga.
Chiuso il centro scommesse accanto alla Stazione Termini
Chiude per sempre il centro scommesse di via Giovanni Amendola, che negli ultimi mesi aveva fatto più volte notizia per il ritrovamento di soggetti legati al crimine all’interno dei suoi locali. Dopo due chiusure avvenute nei mesi scorsi, il Questore di Roma ha valutato la revoca della licenza per il titolare dell’attività: un nuovo sopralluogo all’interno dei locali ha evidenziato, per l’ennesima volta, la presenza degli storici illeciti che avvenivano all’interno di quello spazio.
Il negozio piazza di spaccio all’Esquilino
Dentro l’attività si potevano svolgere scommesse di ogni tipo, ma non solo: nuovamente è stata trovata una piazza di spaccio, con persone che vendevano droga all’interno del locale. Un mercato molto fiorente quello delle sostanze stupefacenti, con le persone che spesso entravano nella ricevitoria solo per acquistare le sostanze stupefacenti. Un fatto che questa volta ha portato in manette due gambiani, scoperti dagli agenti della Polizia di Stato mentre vendevano la droga ai loro clienti all’interno dello spazio.
Risse e ubriachi al centro scommesse di Termini
Il centro scommesse era diventato una piazza, dove s’incontravano le minoranze etniche dell’Esquilino, con molti soggetti che però risultavano parte integrante di attività criminali all’interno della zona. Il locale era stato teatro anche di pesanti risse nelle settimane scorse, diventando teatro di battaglia per i vari gruppi di spacciatori che volevano mettere le mani sul negozio per vendere le sostanze all’interno di quel posto. Una situazione che, nel tempo, aveva portato cittadini di origine straniera a riunirsi lì per portare avanti attività illecite (spaccio, borseggi, aggressioni, etc).