Scontro nel Lazio per una costruzione: Legambiente si oppone all’edificazione di una mega struttura ad Anagni.
Sconto tra Legambiente e il Comune di Anagni. Nel centro della polemica l’edificazione di un nuovo polo logistico alle porte del territorio comunale, che secondo i calcoli degli ambientalisti sarebbe grande quanto almeno cinquantotto campi da calcio. La realtà ambientalista si sta opponendo con tutte le forze alla costruzione della mastodontica struttura, che peraltro recherebbe un danno ambientale non indifferente nella zona della Ciociaria.
Legambiente si oppone al nuovo mega polo logistico di Anagni
La vicenda potrebbe sfociare in Tribunale, in una situazione che già Legambiente ha affidato al lavoro dei legali del Centro di Azione Giuridica della stessa associazione ambientalista. Nel mirino sarebbe finita una variazione del PRG deliberata dal Comune di Anagni a Febbraio, che vorrebbe la costruzione di un mega compound della logistica: una struttura che, calcoli alla mano, si estenderebbe su 40 ettari di verde agricolo nella zona di San Bartolomeo.
Dove verrebbe edificata la struttura logistica
Gli studi sul terreno dove sorgerà l’immensa struttura, hanno dimostrato come il progetto andrà a occupare delle superfici che rientrano nel “Paesaggio Agrario di Valore” nel Piano Territoriale Paesistico Regionale della Regione Lazio. Un bene che toccherebbe in gran parte dei terreni tutelati, per la costruzione di un’edificazione grossa più di cinquanta campi sportivi.
L’appello al Comune di Anagni sul polo logistico
Un nuovo appello è stato lanciato da Legambiente, nelle persone di Stefano Ciafani (Presidente Nazionale), Roberto Scacchi (Presidente Regionale) e Rita Ambrosino (Presidente del Circolo di Anagni). L’associazione ha ribadito la netta opposizione alla costruzione edilizia, che porterebbe una colata di cemento in una zona definita come “cuscinetto” tra l’area industriale il borgo di San Bartolomeo.
Un lavoro che, sempre secondo Legambiente, non andrebbe svolto, anche seguendo i danni accusati con la violenza meteorica, peggiorati dalle opere che hanno impermeabilizzato il suolo locale: un fenomeno ben visibile proprio nella zona della Valle del Sacco.