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Roberta Bertacchi, dalle chat spuntano liti e tensioni col fidanzato | Prima di morire chiamò il 112

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Nuova perizia sul telefonino della 26enne trovata impiccata sul balcone di casa a Casarano. 

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Novità nel caso di Roberta Bertacchi – Ilcorrieredellacittà.com

 

Dalle chat sul cellulare, sarebbe emerso un clima di tensione con il fidanzato, che è indagato per istigazione al suicidio. 

Nuova perizia sul telefonino di Roberta Bertacchi

L’inchiesta sulla morte di Roberta Bertacchi si avvale di nuovi elementi che potrebbero portare a una svolta. La giovane è stata ritrovata impiccata sul balcone della sua abitazione a Casarano, con una sciarpa della squadra di calcio locale che le aveva regalato il fidanzato. Da una seconda perizia sul telefono cellulare di Roberta, sarebbero emerse delle conversazioni che rivelano un clima di tensione con il fidanzato, tra continui litigi e violente discussioni. Inoltre, la giovane aveva effettuato tre chiamate al 112 due giorni prima di togliersi la vita. Il fidanzato, 36 anni, è indagato per istigazione al suicidio e maltrattamenti in famiglia, ed è attualmente in carcere a seguito di un blitz antidroga dei carabinieri avvenuto lo scorso 7 marzo.

La perizia sul telefono è stata disposta dal magistrato inquirente dopo che i legali della famiglia di Roberta hanno depositato i risultati di una prima analisi, da cui erano emerse altre chat riservate a un secondo numero intestato al fidanzato, registrato da Roberta col nomignolo di “Pupetto”. Secondo l’ipotesi investigativa dei carabinieri, il telefono si sarebbe rotto durante un litigio con il fidanzato il 4 gennaio, motivo per cui fu portato in un centro di assistenza. La madre di Roberta Bertacchi non ha mai creduto al suicidio della ragazza, ipotesi che invece l’esame autoptico ha confermato.

S’indaga per istigazione al suicidio

Roberta Bertacchi è stata trovata senza vita il 6 gennaio scorso. Sebbene la morte sia stata inizialmente inquadrata come suicidio, si è ipotizzato che qualcuno possa aver istigato la giovane a compiere il gesto. Dal Salento, si era trasferita a Milano, dopo la separazione dei genitori. Dall’agosto scorso viveva a Casarano, lavorando in un’azienda calzaturiera e viveva da sola. Il disordine trovato nella sua abitazione potrebbe essere stato causato da un momento di confusione prima del tragico evento. La pista più seguita dagli inquirenti è quella dell’istigazione al suicidio, supportata anche dal referto degli operatori sanitari del 118, che non ha rilevato elementi che portino a conclusioni diverse. 

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