I residenti, guidati dall’ex presidente del Municipio XIII, hanno lanciato una raccolta firme per ottenere dei presidi sulla sicurezza urbana.
C’è dell’insofferenza a Boccea, nel quadrante nord-ovest di Roma. Ieri sera, venerdì 10 maggio, il quartiere è stato protagonista di una mobilitazione urbana da parte di residenti e commercianti particolarmente esasperati. Si sono dati appuntamento in piazza, a Largo Pier Francesco Scarampi, per chiedere maggiore sicurezza per il loro quartiere.
Oggetto delle loro lamentele i continui furti, risse, spaccio, la presenza in zona di sbandati, balordi e di disturbo della quiete, dovuto spesso a musica a tutto volume. Fenomeni di degrado urbano che secondo molti di loro dipenderebbe dal “proliferare di minimarket e bottiglie di alcolici ai lati delle strade”, solo alcuni dei molteplici elementi di squallore e microcriminalità che attanagliano la zona.
Boccea in protesta: “Vogliamo più sicurezza nelle nostre strade”
Al fianco dei residenti è sceso in campo Daniele Giannini, ex presidente del Municipio XIII, dirigente regionale della Lega, nonché promotore dell’iniziativa, che ha lanciato anche una raccolta firme. Tale iniziativa è stata già sottoscritta da oltre un centinaio di persone, proprio per chiedere maggiore attenzione sul fenomeno, in primis al Municipio, ma anche al Comune, alla questura e alla prefettura di Roma.
“Questa sera” – ha commentato Giannini – “abbiamo lanciato un preciso segnale d’allarme scendendo in piazza compatti e abbiamo acceso un faro sulla zona di Boccea che non si spegnerà anzi, presto partiremo con le passeggiate delle ‘sentinelle civiche’. Ci devono ascoltare” – prosegue – “Devono intervenire affinché questo quadrante della città torni a vivere nella normalità. Una normalità fatta di cittadini sicuri a passeggiare nel proprio quartiere, di commercianti che non debbano essere aggrediti, come accaduto, solo perché invitano dei vagabondi a non ‘ciondolare’ davanti alle attività, infastidendo i clienti, una normalità fatta di ragazze che possono tornare a casa la sera senza aver paura di essere scippate o molestate. Non ci stancheremo di mettere la faccia dietro queste rivendicazioni e oggi, dietro al nostro striscione che invoca sicurezza, siamo in tanti, con la certezza che sempre più uomini e donne di Boccea non si volteranno più dall’altra parte e” – conclude Giannini – “che scenderanno con noi in strada, alle prossime occasioni, per dire basta, a testa alta e insieme, per tentare di salvare il nostro territorio“.