Hanno tentato di mettere a segno una rapina in abitazione. Tre uomini con volto coperto da passamontagna hanno minacciato con una pistola e un cacciavite l’anziana proprietaria di casa e il figlio per cercare di trafugare quanto di prezioso i due avevano. Progetto che non è andato come il terzetto di malviventi aveva pianificato.
I Carabinieri arrestano uno dei presunti rapinatori
Sono stati i Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo a dare esecuzione a una ordinanza che dispone la misura cautelare della custodia in carcere, nei confronti di un 54enne italiano, già noto alle forze dell’ordine, in quanto gravemente indiziato del reato di rapina aggravata, in concorso, in abitazione, avvenuta lo scorso 7 aprile 2022.
I fatti
Gli uomini dell’Arma del Nucleo Operativo e Radiomobile di Castel Gandolfo sono accorsi in una villetta isolata in zona “Montagnano” della frazione Cecchina di Albano Laziale, su richiesta di aiuto al numero unico d’emergenza, il 112.
Una volta sul posto i militari hanno accertato quanto era successo. Alle 20:30, tre individui, con il volto travisato e con guanti in lattice indossati, dopo aver sorpreso l’uomo fuori dalla propria abitazione, l’avevano costretto a entrare in casa dove si trovava anche la madre, ultra 70enne. I due proprietari di casa sono stati, poi, legati ai polsi con del nastro adesivo e tenuti a bada sotto la minaccia di una pistola e di un cacciavite. Dopo aver rovistato in tutta la casa, non rinvenendo denaro, hanno costretto il 50enne a dare loro i soldi conducendolo nella propria camera da letto. Approfittando di un momento di distrazione la vittima è riuscita a prendere un’arma, legalmente detenuta, mettendo in fuga i rapinatori.
Le tracce biologiche incastrano uno dei tre malviventi
Le indagini condotte dai Carabinieri e dirette dalla Procura della Repubblica di Velletri, anche con l’analisi di tracce biologiche repertate sul luogo della rapina, hanno portato a raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di uno dei presunti autori della rapina, avente un profilo biologico pienamente compatibile con quello rinvenuto nella villa.
L’arrestato – da considerarsi presunto innocente fino a sentenza di condanna definitiva – è stato associato presso il carcere di Latina, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.