Dipendente licenziato da una banca di Roma: non utilizzava la Legge 104 per accudire la propria madre disabile. La sentenza della Cassazione.
Una causa destinata a far discutere gli ambienti del diritto del lavoro, quella che ha portato al licenziamento di un dipendente bancario a Roma. Il processo durato diversi anni, ha ufficializzato come il lavoratore fosse un furbetto della legge 104: l’uomo con la scusa di accudire la propria madre disabile, in realtà svolgeva commissioni per suoi affari personali. Una situazione dimostrata a fronte d’indagini effettuate da un investigatore privato.
Licenziato a Roma un furbetto della Legge 104
La situazione era emersa dopo il sospetto del direttore di banca, ovvero la realtà che dove operava il lavoratore furbetto. Per avere la certezza che la sua 104 non fosse utilizzata per i motivi di legge, era arrivato a far pedinare il proprio dipendente in quelle ore da un investigatore privato. Una scelta risultata costruttiva, considerato come il detective ha permesso di scoprire come l’uomo non accudisse mai la madre disabile in quelle ore.
Cosa faceva il furbetto della 104
Il dipendente utilizzava le ore di assistenza alla madre per sbrigare altre faccende, come fare la spesa per casa sua, vedere amicizie o addirittura andarsi a fare massaggi. Una situazione di cui forse il lavoratore aveva abusato durante la sua esperienza lavorativa, facendo pesare la propria presenza all’interno della filiale bancaria. Una situazione che aveva incuriosito il direttore della struttura, anche per le osservanze arrivate dai clienti e il personale della realtà.
La sentenza sul furbetto della 104
A definire la sentenza è stata la Cassazione, che non ha potuto far altro che seguire le importanti prove raccolte dall’investigatore. Il giudice ha raccolto con favore il licenziamento del dipendente, che era scaturito proprio dalla mancanza di serietà del lavoratore. Com’è stato sottolineato dal giudice della Cassazione, “il licenziamento è stato legittimo”. Come spiega La Repubblica, una causa che dopo molti anni ha dato la ragione dei fatti al datore di lavoro.