Il Preside di Fara in Sabina, in Provincia di Rieti, scrive alle famiglie degli studenti: “A scuola ci si veste con abiti decorosi”.
Un Preside è costretto a ricordare l’ovvio alle famiglie dei propri studenti: “A scuola si viene con vestiti decorosi”. Una lettera inviata ai genitori che hanno i propri figli iscritti a un Istituto Comprensivo di Fara in Sabina, nella Provincia di Rieti. Il messaggio non voleva mandare nessun tipo d’indirizzo politico sulla vicenda dei vestiti a scuola, ma garantire un ambiente vivibile per le studentesse e gli studenti che vivono questa struttura tutti i giorni.
La lettera del Preside alle famiglie sui vestiti a scuola
Il tema dei vestiti a scuola è spinoso, in una situazione che oggi ancora non è normata dal Ministero dell’Istruzione e che vede un’autoregolazione solamente nelle strutture private (le famose divise d’istituto). Negli anni, soprattutto nel Lazio, le famiglie in più occasioni hanno portato dirigenti scolastici e professori in Tribunale, dopo denunce per sessismo dovuti ai rimproveri verso alcune studentesse e i loro vestiti definiti “succinti” nonostante la giovane età (minigonne, jeans troppo corti, top da ginnastica eccessivamente sbracciati, etc).
La vicenda di Fara in Sabina, almeno ora, sembra scongiurare uno scontro in Tribunale tra familiari degli studenti e corpo scolastico. La maggioranza dei genitori avrebbe apprezzato la lettera del Preside, che cerca di dare delle regole per mantenere la serietà attorno all’istituzione della scuola e soprattutto quegli studenti che devono fruire del servizio formativo per studiare (e non fare sfilate).
“In questa scuola ci si veste così”: le regole del Preside
Pochi concetti ma chiari per tutti i genitori che dovranno monitorare attentamente i propri figli: nella scuola ci si veste bene, in maniera decorosa e rispettosa. Un messaggio importante per chi, di lavoro, deve crescere i ragazzi che entrano nell’età adolescenziale: infatti, l’Istituto offre il servizio delle scuole elementari e delle medie, che vede frequentare i ragazzi fino all’età di 13/14 anni. Se gli insegnanti devono offrire la formazione per garantire un futuro ai giovani allievi, sta alle famiglie spiegargli come vivere nella società e soprattutto crearsi un’area di affidabilità o serietà fuori dalle mura scolastiche: magari un domani nello stesso mondo del lavoro italiano.
Che abiti sono consentiti nella scuola del reatino
Il Preside che ha scritto la circolare verso le famiglie, il professor Giovanni Luca Barbonetti, parla della sua scelta scolastica a Il Messaggero. Nei vestiti dei ragazzi devono esserci il buon senso e la volontà di favorire un ambiente formativo come la scuola: niente abiti provocatori, succinti, trasgressivi, scollati, troppo corti, con immagini o scritte offensive. Della serie che le mode, per come sono oggi, non vanno bene per i ragazzi minorenni e tantomeno per l’ambiente scolastico. Anche una chiusura totale a quegli abiti che possono alimentare un clima violento all’interno della scuola, dove invece per l’apprendimento serve un clima sereno e disteso con gli studenti.