Gestione dei rifiuti nel Lazio, ancora un maxi sito di materiale potenzialmente pericoloso per l’ambiente. Importante operazione delle fiamme gialle: posti sigilli ad una vasta area, sequestrate oltre 200 tonnellate di materiale non smaltito e lasciato in condizioni altamente rischiose. Tutti i dettagli.
Rifiuti nel Lazio, ancora un’area, piuttosto grande, gestita senza rispettare la legge. Nel sito è stata individuata un’elevata mole di materiale, per lo più rifiuti anche pericolosi, rinvenuti senza il rispetto delle normative per una loro corretta gestione. Per questo è scattato il maxi sequestro della Guardia di Finanza.
Sequestrata aerea a Sermoneta
A scoprirlo, a seguito di un sorvolo finalizzato al controllo del territorio per il contrasto dei traffici illeciti e in materia di tutela ambientale eseguito, è stata la Sezione Aerea di Pratica di Mare del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia. A quel punto sono partiti i controlli preliminari – effettuati mediante la valorizzazione della Dorsale Informatica in uso al Corpo ed attività informativa svolta sul territorio dai finanzieri del Gruppo di Latina – che hanno consentito di individuare nella pianura pontina due aeree, ricadenti nel comune di Sermoneta (per complessivi 18.000 mq) in uso ad una società di demolizioni per la gestione dei rifiuti in assenza dei requisiti di sicurezza ambientale e dei prescritti titoli autorizzativi.
I rifiuti rinvenuti: “Potenziali danni per l’ambiente”
In particolare, le Fiamme Gialle laziali hanno rilevato, dapprima mediante l’esame della documentazione esibita nel corso del controllo e poi mediante rilievi fisici in loco, la presenza sulla citata area – priva di pavimentazione impermeabilizzata e di idoneo sistema di raccolta e trattamento delle acque – di una mole elevata di rifiuti, pericolosi e non, pari ad oltre circa 200.000 Kg.
Tra questi rifiuti, a seguito di una preliminare verifica, diversi sono risultati altamente inquinanti e pericolosi per la salute. Nello specifico sono stati rinvenuti veicoli rottamati e/o incidentati, anche privi della prevista bonifica quindi comprensivi di batterie, oli lubrificanti e liquidi refrigeranti, nonché altro materiale ferroso. Il tutto, con il passare del tempo e l’esposizione agli agenti atmosferici, avrebbe potuto contaminare il suolo, le falde acquifere sottostanti e gli attigui canali di irrigazione, con notevoli rischi per l’ambiente e possibili ricadute per la salute pubblica.
Indagata una persona
Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Latina, l’intera area è stata sottoposta a sequestro ed è stato segnalato all’A.G. – ferma restando la presunzione di innocenza sino alla definizione dell’iter processuale – una persona per le ipotesi di reato di cui agli artt. 113, 137 e 256 del Codice dell’Ambiente.