Il video pubblicato dal sindaco di Pomezia Fabio Fucci sta provocando reazioni a catena. Ora a prendere la parola è direttamente l’altra parte coinvolta, la signora Monica Tartaglia, titolare dell’agenzia funebre “La Migrazione”, che fornisce la sua versione dei fatti, che pubblichiamo integralmente.
“A seguito della pubblicazione del Sindaco di Pomezia, Fabio Fucci di un video sul canale You Tube, nonché di un post pubblicato sul profilo Facebook “Fabio Fucci – Sindaco di Pomezia – RM”, nei quali si fa riferimento plateale alla mia persona e alla Agenzia Funebre “La Migrazione” di cui sono titolare, con la pubblicazione di atti giudiziari che mi riguardano, intendo fare chiarezza sulla vicenda.
Posso affermare di essere stata animata esclusivamente da spirito di giustizia e non da giustizialismo (non mi interessava una condanna o meno del sindaco Fucci) quel che più mi interessava, rivolgendomi alla Giustizia, era l’accertamento dei fatti, come realmente accaduti e difformi da quelli rappresentati dal sindaco nell’articolo di giornale del marzo 2014, pubblicato sul corriere della Città.
La Procura ha poi indicato, come risulta dal provvedimento pubblicato dal sindaco stesso nel video e nel post (richiesta di archiviazione), i fatti denunciati nei reati “previsti dagli artt. 595 c.p. e art. 13, L47/48 (Diffamazione a mezzo stampa), art 328 c.p. (Omissione di atti di ufficio) e 409 c.p. (turbamento di un funerale o di un servizio funebre)”.
Di fatto posso dire di avere avuto giustizia! Il Pubblico Ministero e il primo GIP che ha analizzato la vicenda, accogliendo l’opposizione alla prima richiesta di archiviazione, hanno infatti riconosciuto come esatta la mia descrizione degli avvenimenti.
Vi spiego come sono andati i fatti.
Innanzi tutto devo precisare che sono avvenuti tra il 13 gennaio 2014 ed il marzo 2014, non nel dicembre 2013, come sostiene il sindaco nel video.
“L’Agenzia La Migrazione veniva incaricata di effettuare un servizio funebre, da un privato cittadino, si procedeva quindi alla richiesta di trasporto della salma dal nosocomio al cimitero comunale. L’Amministrazione Comunale, nella persona del funzionario dello Stato Civile addetto, con provvedimento n° 22/2014, del 13 gennaio 2014, autorizzava il trasporto e la tumulazione della salma al cimitero con partenza alle ore 14:30 del 13 gennaio 2014. Recatisi al cimitero, per effettuare la tumulazione, questo veniva trovato chiuso. Il motivo della chiusura era, a detta dell’Amministrazione, una Ordinanza del Sindaco che prevedeva nel lunedì che il cimitero fosse chiuso dalle ore 14:00, in deroga al normale orario. Detta Ordinanza però aveva perso efficacia al 31 dicembre del 2013, per cui l’orario di apertura previsto per il lunedì 13 gennaio 2014 doveva essere quello indicato dalle precedenti ordinanze, ossia 07:00/18:00 (vigenza ora legale) e 07:00/17:00 (vigenza ora solare).
Ciò nonostante, l’Amministrazione rifiutava di aprire il Cimitero anche al solo fine di lasciare il feretro in custodia e la salma veniva lasciata fuori dal cimitero per tutta la notte a causa di un evidente errore dell’amministrazione diretta dal Sindaco Fabio Fucci.
Ma vi è di più: mentre alla mia Agenzia è stato impedito di fare ingresso al cimitero il lunedì 13 gennaio 2014 dopo le ore 14:00, altre Agenzie hanno potuto fare ingresso al cimitero di lunedì nei giorni 23/09, 30/09, 07/10, 21/10, 28/10, 16/12 e 23/12/2013, alle ore 16:00/16:30, seppure in piena vigenza dell’ordinanza sindacale che prevedeva il divieto di accedere dopo le 14:00, come meglio risulta da un’attestazione del settore cimiteriale, prot. 108352, del 05/12/2014.
Il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci poi, nell’articolo apparso sul Corriere della Città del marzo 2014, scriveva: “i titolari dell’agenzia funebre -chiarisce il sindaco di Pomezia- erano a conoscenza dell’Ordinanza Sindacale che stabilisce la chiusura del cimitero il lunedì Pomeriggio, ma l’hanno completamente ignorata mettendo in difficoltà non solo gli uffici comunali, ma soprattutto i familiari del defunto. I contenuti dell’Ordinanza erano già stati ampiamente diffusi e prevedono per le ore di chiusura il divieto di tumulazione e l’impossibilità di accogliere le salme all’interno del cimitero vista l’assenza del servizio di custodia. Mi dispiace per il disagio che hanno vissuto i familiari e voglio invitare la titolare dell’agenzia funebre ad avere in futuro maggiore rispetto per il dolore delle persone e per le ordinanze ed i regolamenti comunali vigenti“.
A seguito dell’attività di indagine svolta dal Pubblico Ministero ho avuto la conferma giudiziale che quanto riferito dal sindaco nell’articolo non corrispondeva ai fatti realmente accaduti.
L’Agenzia Funebre ha operato nella correttezza e nel rispetto delle norme comunali.
Al contrario, l’amministrazione diretta dal Sindaco Fucci, nonostante il decreto dalla stessa emesso che autorizzava il trasporto e la tumulazione della salma, e malgrado l’Ordinanza comunale vigente in data 13 gennaio 2014 che consentiva l’accesso, ha lasciato il defunto fuori dal cimitero per tutta la notte.
Ciò è precisato nel provvedimento del pubblico ministero (pubblicato dal Fucci), nel quale è riportato: “pur volendo ritenere dimostrato che i fatti si sono verificati con le modalità indicate in denuncia da Tartaglia Monica e non secondo la diversa ricostruzione operata dall’indagato, Sindaco del Comune di Pomezia, nella propria memoria difensiva, ….“. E ancor di più nel provvedimento del primo GIP che accoglieva la richiesta di opposizione alla archiviazione, nel quale è riportato: “.. Il nuovo orario dettato da tale ultima ordinanza era vigente sino al 31 dicembre 2013. Pertanto in data 13 gennaio 2014 la deroga al normale orario … Non era operativa. Pertanto non vi è alcuna evidenza che il pomeriggio del 13 gennaio 2014 il cimitero fosse chiuso al pubblico, anzi vi è l’evidenza contraria…Sin da ora va rilevato (poi aggiunge il GIP) sotto il profilo del reato di diffamazione, che l’indagato ha nell’intervista omesso ogni riferimento all’autorizzazione al trasporto della salma concessa dall’amministrazione da lui diretta, con il risultato di addossare tutta la responsabilità dell’episodio alla ditta La Migrazione“.
Questa è la verità dei fatti.
Invito il Sindaco a pubblicare, per il principio di trasparenza, il provvedimento emesso dal 1° Giudice che ha rigettato la prima richiesta di archiviazione, l’Ordinanza Sindacale n° 21, del 30/08/2013, prot. 72359, valida sino al 31/12/2013, l’autorizzazione per il trasporto e tumulazione del defunto n° 22/2014, attestazione dei servizi cimiteriali avvenuti nell’anno 2013, periodo in cui vigeva il divieto di accesso al cimitero comunale, di lunedì, dopo le 14,00.
La disinformazione operata dal Sindaco del Comune di Pomezia (questa sì per proprie ragioni politiche) mi ha costretto a ricorrere all’autorità giudiziaria, per vedermi riconoscere la verità dei fatti, con conseguente affermazione che giammai la sottoscritta ha adottato comportamenti contrari ad ordinanze e regolamenti comunali.
La mia denuncia è stata fatta non per finalità politiche, come sostiene il sindaco, ma a tutela della immagine, onorabilità e professionalità mia e dell’Attività economica che esercito ed alla quale costantemente mi dedico con sacrificio e fatica, quale unica fonte di sostentamento mio e della mia famiglia.
Sono comunque disponibile ad un confronto pubblico con il sindaco, con i documenti alla mano, per ogni eventuale ulteriore chiarimento”.