Il processo a carico dei quattro indagati prenderà il via l’11 giugno prossimo. Le accuse vanno dalla bancarotta alla frode.
La giudice ha accolto le richieste del pm Giuseppe Miliano che contestava agli imputati i vari reati.
A processo i parenti di Soumahoro
La giudice per le indagini preliminari del tribunale di Latina, Giulia Paolini, ha rinviato a giudizio la moglie, la suocera e i cognati del deputato Aboubakar Soumahoro. La gip ha accolto le richieste del pm Giuseppe Miliano che
contestava agli imputati vari reati che vanno dalla frode, alla bancarotta, fino all’autoriciclaggio. L’indagine riguarda la gestione delle cooperative per i migranti.
I quattro sono indagati nell’ambito dell’inchiesta della procura di Latina sulla gestione dei fondi pubblici erogati dal consorzio Aid e dalla cooperativa Karibu. Nel processo si sono costituiti parte civile i comuni di Monte San Biagio, Fondi, Roccasecca di Volsci, Terracina, Sezze, Latina, Aprilia, Pontilia e il sindacato Uiltucs. Il processo prenderà il via il prossimo 11 giugno.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli imputati avrebbero utilizzato dei fondi destinati ai migranti e alla loro accoglienza. Durante le indagini, sarebbero emersi dei movimenti bancari “privi di congrua giustificazione causale e comunque per finalità diverse da quelle alle quali era preposta la Karibu”. Per questo motivo, il giudice per le indagini preliminari di Latina ha disposto nei mesi scorsi anche un sequestro preventivo del valore di quasi due milioni di euro.
Come riferisce Tgcom24, le carte di credito delle coop sarebbero state utilizzate anche per acquisto di gioielli e abbigliamento, sedute in centri estetici e cene e pranzi nei ristoranti.