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Sanità a pagamento, cosa potrebbe presto cambiare: la categoria in questione

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Assistenza sanitaria degli italiani residenti all’estero. È all’esame della commissione Sanità e Affari sociali della Camera una proposta di legge avanzata da Fratelli d’Italia rivolta a tutelare, almeno a livello sanitario, gli italiani che risiedono all’estero.

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Sanità novità in arrivo per una specifica categoria – ilcorrieredellacitta.com

Al momento l’iscrizione all’Aire, Anagrafe dei connazionali residenti all’estero, fa perdere il diritto all’assistenza sanitaria italiana. FdI suggerisce che possano conservare questo diritto dietro il pagamento di una somma annuale. Si tratta di 1.500 euro, una stima approssimativa relativa al costo medio di un paziente di Italia.

Una iniziativa che può agevolare gli italiani all’estero

Si tratta sicuramente di un’agevolazione per gli italiani che risiedono fuori dal nostro Paese, visto che consentirebbe loro l’iscrizione all’Agenzia delle Entrate e, quindi, l’ottenimento della tessera sanitaria, con un costo oltretutto inferiore a quello richiesto agli stranieri residenti in Italia per oltre tre mesi.

I vantaggi per il governo

Anche il governo, però, avrebbe il suo tornaconto economico. Tenendo in considerazione che sono circa sei i milioni di italiani residenti all’estero, le casse italiane potrebbero beneficiare di 9 milioni di euro di incassi se a questa proposta di legge aderissero tutti i nostri connazionali che vivono in un altro Paese.

I vantaggi della proposta di legge

Un escamotage che va incontro alle esigenze dei cittadini italiani all’estero, anche quelli che finora hanno scelto di non iscriversi all’Aire per non perdere i vantaggi del Servizio sanitario nazionale, ma favorisce anche lo Stato che potrebbe fare affidamento su entrate consistenti.

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Medico – ilcorrieredellacitta.com

Le perplessità dell’Ordine dei medici

Eppure su questo argomento c’è chi ha espresso perplessità. In particolare è stato il presidente della Federazione nazionale dell’Ordine dei Medici, Filippo Anelli, ad aver sollevato dei dubbi in merito a un tariffario che è identico a  28 anni fa e che, inevitabilmente, sminuisce la professione medica e le prestazioni erogate. Un aspetto di non poco conto per Anelli che evidenzia come questo deprezzamento della professione sanitaria non fa altro che far venire meno il rispetto dovuto ai medici che possono diventare vittime di episodi di violenza.

Argomenti di non poco conto quelli sollevati dal presidente dell’Ordine, visto che un trattamento non adeguato dei medici potrebbe spingere questi ultimi a cercare altro tipo di occupazione o anche a spostarsi all’estero in cerca di maggiori riconoscimenti e, non di meno, di un adeguato rispetto per il lavoro svolto.

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