A distanza di due giorni dal terribile incidente che ha sconvolto la comunità di Ardea, si prova a far luce su quanto accaduto. Si indaga per accertare eventuali responsabilità: aperto in tal senso un fascicolo per omicidio stradale contro ignoti. Le condizioni di salute delle altre persone rimaste ferite.
Regina Pietra, 7 anni e mezzo, non c’è più. Un dramma immane a cui si cerca ora di dare un perché. Ancora una volta teatro del terribile scontro l’incrocio tra Via della Pescarella, Via Strampelli e Via Pontina Vecchia: uno snodo pericolosissimo dove già in passato si sono verificati gravi incidenti, alcuni purtroppo anche dall’esito mortale (l’ultima vittima a luglio 2022). Nelle scorse ore la storia si è ripetuta: la tragedia è costata stavolta la vita ad una bimba, rimasta uccisa nel terribile schianto che mercoledì ha coinvolto tre auto. La piccola, secondo quanto emerso fin qui, sarebbe morta a causa di un grave trauma toracico. Poche parole dette alla mamma prima di chiudere gli occhi e, purtroppo, non riaprirli più.
La ricostruzione dell’incidente mortale ad Ardea
Proseguono intanto le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dello scontro. Un filmato, proveniente da alcune telecamere di una villa della zona, fornirebbe alcuni dettagli utili a far luce sull’accaduto. A fare il punto degli accertamenti è stamani il Messaggero: secondo un’ipotesi, tuttora da confermare, la Lancia Libra avrebbe impegnato l’incrocio arrivando da Via della Pescarella non rispettando il segnale di stop. Per contro la Mercedes 220, che procedeva sembrerebbe ad alta velocità verso Pomezia su Via Pontina Vecchia avrebbe perso il controllo, avrebbe impattato prima con la Lancia e poi con l’altra Mercedes (Classe A) frontalmente dove viaggiava la piccola deceduta. Aperto intanto un fascicolo per omicidio stradale contro ignoti.
Le condizioni delle persone rimaste ferite
Per quanto riguarda le condizioni di salute delle altre persone coinvolte il più grave resta il conducente della Mercedes 220, trasportato in elisoccorso in Ospedale al San Camillo. Si tratta di un uomo di 49 anni di Aprilia. L’automobilista della Lancia Libra invece, una 49enne, non ha riportato gravi conseguenze, così come i due figli di 10 e 12 anni che erano con lei, con questi ultimi rimasti feriti soltanto in modo lieve. Per quanto riguarda invece gli occupanti della Mercedes Classe A, il veicolo dove si trovava la piccola Regina, la mamma – anche lei fuori pericolo – resta in terapia intensiva al San Camillo mentre il fratellino è al Gemelli con un braccio rotto.
L’incrocio della morte ad Ardea
Ma l’aspetto più drammatico dell’intera vicenda resta la mancata messa in sicurezza della strada. Rispetto al nostro ultimo servizio sulla zona, dove avevamo raccolto anche un esposto dei cittadini che segnalavano, per l’ennesima volta, i grandi rischi di questo snodo, evidentemente non è stato fatto abbastanza. L’unico provvedimento, a quanto ci risulta, è stato il ripristino della segnaletica orizzontale mancante completamente due anni fa. Forse troppo poco.
Quali sono i rischi
Chi procede ad esempio da direzione Pomezia verso direzione Aprilia, si ritrova infatti l’incrocio dopo una curva cieca e in leggera pendenza, quindi la velocità talvolta è più sostenuta e la probabilità di impattare una seconda vettura che ha già impegnato l’incrocio dalle strade parallele è molto alta. Ma il pericolo c’è anche nel senso opposto. Dopodiché c’è il tema della scarsa segnalazione del pericolo, sia in Via della Pescarella che in Via Strampelli (i cittadini in tal senso chiedevano cartellonistica più visibile e anche dei dossi per moderare la velocità).
Il lungo elenco di incidenti
Del resto in questa zona non è la prima volta che si verificano incidenti gravi. Non ci stancheremo mai di ripeterlo. A luglio 2022 qui aveva perso la vita Chiara Costantini, 43enne di Genzano. Fatale per lei si era rivelato lo scontro con un’autovettura mentre viaggiava a bordo di uno scooter. Andando a ritroso nel tempo ci fu un grave episodio nel 2013, quando due auto si scontrarono all’incrocio e una finì ribaltata. O come ancora nell’aprile 2017 quando a seguito di un altro sinistro tra due vetture fu richiesto l’elisoccorso per una ragazza. E ancora: marzo 2019, nuovamente due macchine coinvolte, nuovamente una che finisce ribaltata. Senza contare i numerosi sinistri rimasti oscuri alle cronache perché senza feriti. A margine dell’ennesimo dramma torniamo dunque a rilanciare il nostro appello: per quell’incrocio serve fare di più per la sua messa in sicurezza.