Negli ultimi anni le uova di Pasqua nei punti vendita finiscono subito, costano tanto e il cioccolato è troppo poco. La ragione è più grave di quanto si pensi.
Non è Pasqua senza le uova di cioccolato. I più ghiotti avranno notato però che rispetto alle stagioni precedenti le dimensioni delle uova di Pasqua e dei coniglietti di cioccolato quest’anno si sono drasticamente ridotte. Il prezzo in compenso non solo non è sceso, ma in alcuni casi è addirittura triplicato, risultando iper caro.
Così per un uovo di Pasqua bianco e al cioccolato al latte, tra i più amati da grandi e piccini, si può arrivare a pagare fino a 15 euro. Questo se si parla delle uova più commerciali, che troviamo generalmente al supermercato, mentre per quelle artigianali possono arrivare anche oltre i 20 euro. Le motivazioni che hanno portato a quest’impennata dei prezzi però sono constatabili e, purtroppo, la situazione potrebbe anche peggiorare nei prossimi anni, rendendo le uova di Pasqua un lusso.
Uova di Pasqua più care: schizza il prezzo del cacao
La tradizione pasquale vuole che ci si regali uova di cioccolato, con sorpresa all’interno. Il costo delle uova, contrariamente a quanto si creda, non dipende tanto dalla marca o dalla linea del regalo, piuttosto dalla materia prima dell’uovo, che indifferentemente dalla generazione mette d’accordo grandi e piccini: il cacao.
Nelle ultime settimane i prezzi del cacao sono infatti saliti ai massimi storici, come registrato anche dalle borse di Londra e New York. Per la prima volta nella storia sono stati sfiorati i 10.000 dollari a tonnellata di cacao. Ma quali sono le motivazioni per cui il cacao è diventato a peso d’oro? Alla base ci sono sicuramente i cattivi raccolti nei paesi dell’Africa occidentale che da sola raccoglie il 60% della produzione mondiale di cacao. Per il terzo raccolto consecutivo paesi come Ghana e Costa d’Avorio non hanno soddisfatto la domanda di cacao, che comunque è sproporzionata rispetto alla produzione odierna. In poche parole: mangiamo più cioccolato di quanto ne produciamo.
Questo processo ha fatto sì che ci sia per diretta conseguenza meno disponibilità di cioccolato, a fronte di una richiesta maggiore nel mercato, con un’impennata dei prezzi perché la materia prima con cui è prodotto, il cacao appunto, è più rara. Si pensi che il consumo annuale di cioccolato supera gli 8kg a persona nel Regno Unito e 5 kg negli Stati Uniti e in Europa. C’è un altro fattore, che, in realtà, è alla base dei prezzi così sproporzionati delle uova di Pasqua ed è alla base tanto della crisi del settore quanto di quella ambientale.
Crisi climatica e produzioni di cacao: un connubio insostenibile
Ebbene sì, la crisi climatica incide anche sul settore del cacao e irrimediabilmente su quello delle uova di cioccolato. Chi in questi giorni si sarà dato all’acquisto delle uova pasquali avrà notato dei rincari medi del 24% sulle uova di cioccolato. È l’effetto a catena che i cattivi raccolti in Ghana e Costa d’Avorio hanno avuto su tutto il settore. Come ha spiegato anche Alessandro Miani, della società di medicina ambientale, precipitazioni intense, aumento medio delle temperature, e periodi di siccità prolungata hanno danneggiato in modo grave le piantagioni di cacao: in Africa occidentale la diffusione di una malattia delle piante, legata indissolubilmente a queste condizioni climatiche, ha portato alla perdita di 500mila ettari di piantagioni.
Ciò spiegherebbe il rincaro dei prezzi, tale per cui possiamo arrivare a pagare un uovo da 320gr fino a 18 euro. C’è poi da aprire una parentesi sul grado di sostenibilità nelle filiere produttive del cacao e dei metodi di lavoro. Il settore del cacao è uno dei meno equi e sostenibili, impiega ancora forme di sfruttamento della manodopera o tecniche produttive che erodono l’ambiente. Inoltre è ancora un settore poco industrializzato e che, nonostante sia preso d’assalto dalle multinazionali del cacao, tuttavia allontana gli investimenti e piani di crescita sostenibili. Una situazione che quindi sta portando a un’inflazione sulla materia prima, con gravi ricadute sul nostro portafoglio. Il rischio è un’amara sorpresa, con la scomparsa progressiva delle uova pasquali dalle nostre tavole imbandite.