Esiste un limite di importo e/o un limite di tempo entro cui spendere i soldi che si ricevono per l’Assegno di inclusione?
Facciamo chiarezza riguardo entrambi gli aspetti.
Assegno di inclusione, c’è una scadenza?
L’Assegno di inclusione è la misura di sostegno al reddito introdotta in sostituzione del Reddito di cittadinanza. Molti beneficiari dell’Adi si chiedono se esista un limite di tempo entro cui utilizzare i soldi che vengono accreditati e anche un limite di importo. A questo proposito cerchiamo di fare definitivamente chiarezza riportando quanto pubblicato in merito sulla Gazzetta Ufficiale.
Nel testo del documento non si fa alcuna menzione su quelli che sono gli eventuali limiti di tempo entro cui spendere l’importo della Carta di inclusione, il che ci fa dedurre che non ve ne siano, al contrario di quanto accadeva per il Reddito di cittadinanza, dove le somme non potevano essere accumulate, ma andavano spese entro la fine del mese successivo a quello dell’accredito. È stato proprio il funzionamento del Rdc ad aver tratto in inganno molte famiglie, che pensavano di dover spendere il denaro entro un limite preciso di tempo.
Molte famiglie hanno pensato che, anche in questo caso, si dovessero rispettare delle scadenze che, in realtà, non ci sono.
Assegno di inclusione, l’importo può essere accumulato?
Fatta chiarezza sul primo punto, quello della scadenza – non prevista – per l’Assegno di inclusione, cerchiamo di chiarire anche il secondo dubbio di molti beneficiari, quello riguardante un eventuale limite di importo sulla carta.
In Gazzetta Ufficiale non viene fatta menzione alcuna su una decorrenza precisa entro cui spendere il denaro che viene accreditato mensilmente e neppure su eventuali limiti di importo accreditabili sulla carta.
Fatta chiarezza, ricordiamo anche come è possibile spendere l’accredito dell’Assegno di inclusione. Per quanto riguarda i pagamenti elettronici, ci sono delle limitazioni simili a quelle già in vigore per il Reddito di cittadinanza.
Ecco cosa è vietato comprare:
- acquisti in club privati;
- acquisti presso gallerie d’arte e affini;
- articoli di pellicceria;
- articoli di gioielleria;
- servizi assicurativi;
- servizi di trasferimento di denaro;
- servizi finanziari e creditizi;
- materiale pornografico e beni e servizi per adulti;
- noleggio, acquisto, leasing di navi e imbarcazioni nonché servizi portuali;
- armi;
- prodotti alcolici;
- giochi pirotecnici;
- sigarette, o derivati del fumo;
- gratta e vinci e giochi che prevedano vincite in denaro.