Il flashmob, organizzato da Uil, ricorda che ci sono padri e madri di famiglia che vivranno in modo diverso la Festa del papà.
Ci sono padri e madri di famiglia che escono di casa per andare a lavorare, per non tornare mai più. Lasciano un posto vuoto a tavola perché vittime di morti sul lavoro. Una tragedia di cui si è tornato oggi a parlare a Roma, in occasione della Festa del papà: sono tanti i papà e tante le mamme che non sono tornati a casa perché andavano a lavorare, ma senza tutele. A loro si rivolge l’iniziativa shock del sindacato Uil che, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle morti bianche, ha deciso di riempire piazza del Popolo di bare. Un flash mob che è un pugno nello stomaco, ma che smuove le coscienze dell’opinione pubblica: in Italia si contano ogni anno oltre 1.000 morti sul posto di lavoro.
Mille bare per parlare delle famiglie vittime di morti bianche
Sono 1.041 i padri e madri di famiglia che ogni anno perdono la vita mentre sono al lavoro. Oltre mille sono perciò le bare che oggi, a piazza del Popolo, sono comparse a commemorare le vittime e a richiamare questi dati impietosi: migliaia di uomini e donne che cercano di portare lo stipendio a casa per mantenere una famiglia, sono senza tutele e garanzie per la loro sicurezza e dei loro cari.
A dar loro voce è l’associazione sindacale Uil che nella giornata della Festa del papà, proprio per commemorare quei genitori, padri e madri, ma anche quelle figlie e quei figli, caduti sul lavoro, ha deciso di riempire il Centro di Roma di mille bare, a pochi km dalle aule del Parlamento per chiedere un cambio di passo per i diritti dei lavoratori e maggior attenzione per le famiglie italiane.
Morti bianche, Bombardieri: “La vita umana vale di più del profitto”
“E’ un bollettino di guerra inaccettabile”, ha affermato Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil, “Vogliamo richiamare l’attenzione di tutti, dei mass media su vite umane spesso dimenticate, sulle vite perse di persone che andavano a lavorare, di chi cercava di portare lo stipendio a casa per mantenere una famiglia. Oggi proviamo a richiamare tutti al valore della vita umana. Nessun profitto può giustificare la perdita di una vita umana: dobbiamo dirlo forte, i soldi”, ha concluso il leader Uil, “non valgono la vita umana e dobbiamo rispettare la dignità del lavoro. Ognuno dovrebbe pensare queste immagini pensando che 1.040 persone non sono tornate a casa”.