Per l’anno in corso ci sono delle novità per quanto riguarda le date di scadenza della dichiarazione dei redditi. Vediamo nel dettaglio quali sono gli ultimi aggiornamenti.
Ecco a cosa prestare attenzione e le date da segnare sul calendario.
Dichiarazione dei redditi, cambiano le date di scadenza
La dichiarazione dei redditi è uno strumento con il quale il contribuente informa il fisco sull’ammontare della propria capacità contributiva in riferimento all’anno precedente alla presentazione del documento. La dichiarazione è un atto formale con cadenza annuale.
In materia 730, come in tutte quelle che riguardano il fisco, ci sono delle scadenze da rispettare. La dichiarazione dei redditi riguarda tutti i lavoratori e i pensionati che devono contabilizzare le spese. Riguardo questo modello ci sono delle importanti novità. Per presentare il 730 precompilato c’è tempo fino al 30 aprile.
Entro il 4 aprile bisogna comunicare i lavori edilizi effettuati, che riguardano sia gli interventi per avere uno sconto in fattura, sia quelli effettuati sulle parti comuni dei condomini. La scadenza del 4 aprile riguarda anche il terzo settore e gli enti, che sono tenuti a trasmettere i dati che riguardano le erogazioni liberali da parte delle persone fisiche.
Prima del 4 aprile, c’è una scadenza precedente, che è quella del 21 marzo, che riguarda le comunicazioni sui redditi di pensionati e lavoratori dipendenti. Stessa data anche per i cittadini che devono fare richiesta delle detrazioni fiscali. Da queste ultime sono però escluse le spese sanitarie, per cui esiste un diverso calendario, a scadenza semestrale.
Per quanto riguarda i liberi professionisti che hanno un regime forfettario, la data di scadenza per le certificazioni uniche è stata posticipata al 31 ottobre.
Rischio sanzioni elevate
Se non si presenta la dichiarazione dei redditi entro le date di cui abbiamo fatto menzione, si rischiano pesanti sanzioni da pagare, a meno che non arrivi una proroga last minute dal Cdm. Se si omettono dei dati, o si commettono degli errori nella compilazione o si comunicano in ritardo, ci sono delle ammende da pagare.
La sanzione, come stabilito nel 2022, è di 100 euro per ogni certificazione non presentata o non conforme, ma la sanzione può raggiungere anche quota 50mila euro. Se viene pagata entro due mesi dalla notifica, la sanzione viene ridotta del 33%, e quindi da 100 euro si riduce a 33 euro. Nel caso della sanzione massima da 50mila euro, la riduzione arriva a 20mila euro.