Ancora una volta una truffa ai danni di anziani ‘sfruttando’ la divisa dell’Arma dei Carabinieri. Stavolta è stato un 20enne a rendersi autore di un raggiro che ha avuto come vittime una coppia di 87enni residenti a San Vittorino Romano.
Nonostante si tratti di fatti risalenti a dicembre scorso, i Carabinieri della Stazione di San Vittorino Romano hanno indagato, grazie anche alla testimonianza resa dai due anziani e sono risaliti all’autore della truffa aggravata che ha portato l’esecuzione di una ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 20enne italiano.
Le telefonate e le minacce
È stata la coppia di nonnini a chiedere aiuto ai militari specificando di essere stati vittime della classica truffa del finto nipote e finto Carabiniere ad opera di un uomo. I due anziani erano stati contattati telefonicamente più volte da un uomo, il quale spacciandosi per il nipote, riferiva la necessità di reperire immediatamente una cospicua somma di denaro per far fronte al pagamento di alcune fatture insolute dal padre. In seconda battuta, sono stati contattati da un sedicente maresciallo dei Carabinieri che gli ha prospettato gravi conseguenze legali, se non avessero immediatamente saldato il debito del figlio anche con gioielli in oro. Intimoriti dalle “minacce” del finto maresciallo, gli anziani hanno acconsentito e successivamente consegnato gioielli in oro per un valore di oltre 7000 euro, ad un truffatore che si è presentato sotto casa pochi minuti dopo.
Le indagini che hanno individuato il 20enne come autore del raggiro
Dopo la denuncia, i Carabinieri della Stazione di San Vittorino Romano hanno eseguito una mirata attività investigativa con la quale hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico del 20enne, della provincia di Napoli, già noto alle forze dell’Ordine per simili reati. Raccolti gravi elementi indiziari nei confronti dell’uomo, i Carabinieri, d’intesa con la Procura della Repubblica, hanno ritracciato e arrestato l’uomo a Napoli, sottoponendolo alla misura cautelare degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico presso la propria abitazione, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Roma.
Il caso mette in luce l’importanza della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine nel contrastare fenomeni criminali come la truffa agli anziani, un orribile reato che sfrutta la vulnerabilità delle persone più anziane.