Roma, stretta sulla malamovida dopo gli ultimi accadimenti al Pigneto. Assemblea di quartiere da parte delle autorità: il piano sicurezza.
Roma, la Capitale comincia a guardarsi intorno. Ci sono alcuni quartieri ancora oggetto di violenza e malaffare. Due aspetti che non dormono mai, ma possono peggiorare di molto le giornate dei residenti. I controlli ad alto impatto nei quartieri principali stanno funzionando, qualche problema lo dà il Pigneto.
Bar e locali nelle ultime settimane sembrano essere presi di mira oltre ogni previsione e aspettativa. La porzione di territorio è rappresentata come fosse un quartiere difficile: di quelli da cerchiare con il bollino rosso per furti e aggressioni. Non certo a causa dei residenti, ma degli accadimenti che si concentrano dove apparentemente sembra esserci meno presa.
Roma, malamovida: il piano contro le baby gang del Pigneto
Per modificare questa tendenza, le autorità cittadine e di quartiere si sono riunite nella giornata di ieri per fare il punto su quello che sta accadendo. I cittadini hanno paura. Specialmente le donne. Le dichiarazioni raccolte sono di un quartiere nello sgomento che deve fare i conti con il timore di aprire le serrande delle proprie attività o addirittura non potersi godere un locale o una giornata particolare perchè diventa difficile tornare a casa con i mezzi pubblici dopo una certa ora.
Il favore delle tenebre rende tutto più difficile, ma è impossibile vivere nella sudditanza. Allora è stato chiesto a gran voce un maggiore controllo: escluse le ronde cittadine. Farsi giustizia da soli non è la soluzione, così come il braccialetto elettronico per lanciare i soccorsi. Queste le iniziative proposte, entrambe bocciate perchè lesive della libertà personale. Allora non resta altro che aumentare gli uomini e donne della Polizia e Carabinieri.
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Controlli raddoppiati
Tutti pronti a fare uno sforzo maggiore in termini di risorse umane. Il Pigneto, in queste settimane, sarà maggiormente attenzionato. Nella speranza da parte della comunità di dover commentare qualcosa di diverso e, magari, alla prossima riunione dei comitati, annunciare uno sviluppo in termini di affidabilità e prospettive per il quartiere che sembra essere tornato indietro anni luce. Perlomeno sul piano delle certezze che, a sentire i residenti – visibilmente scossi –, sono sempre meno.