Se siete pieni di faldoni e ricevute di cui vorreste liberarvi, è bene sapere che esiste un limite di tempo entro cui vanno conservate le ricevute cartacee.
Dopodiché serviranno soltanto a prendere polvere, non avendo più alcuna utilità. Vediamo nel dettaglio per quanto tempo bisogna conservare le bollette e le ricevute fiscali.
Utente e ricevute, come organizzarsi
Chi non ha mai desiderato liberarsi di faldoni inutili e ricevute di utenze domestiche accumulate negli anni, senza neppure sapere quando poterlo fare? C’è un limite di tempo entro cui vanno conservate le bollette, trascorso il quale diventa inutile e ingombrante farlo. Non sarebbe necessario ribadire quanto sia importante conservare le ricevute cartacee nel caso di controlli inaspettati, richieste di pagamenti non pervenuti ma che probabilmente sono stati effettuati.
Ecco quindi che la ricevuta cartacea ci viene incontro, proprio perché soltanto in questo modo riusciamo ad attestare un avvenuto pagamento.
Per non incappare nel rischio di dover pagare due volte una stessa bolletta, vediamo quindi quanto tempo vanno conservate, prima che il credito cada in prescrizione e quindi anche la ricevuta cartacea non avrebbe più validità.
Quanto tempo conservare le bollette
L’Adoc – Associazione Difesa e Orientamento Consumatori – ha stilato una sorta di vademecum, indicando i tempi di conservazione delle ricevute, a seconda della tipologia del documento.
Vediamo nel dettaglio. Per quanto riguarda le spese varie:
- Atti notarili: per sempre
- Trasporti: 1 anno – 18 mesi per trasporti extra Europa;
- Fatture professionisti/artigiani: 3 anni;
- Corsi sportivi/Rette scolastiche: 1 anno – 5 anni per fini fiscali;
- Pernotti alberghi (ricevute): 6 mesi;
- Scontrini d’acquisto: 2 anni;
- Assicurazioni (quietanza polizze): 1 anno dalla scadenza – 5 anni per fini fiscali;
- Addebiti operatori mobili: 10 anni;
- Multe (ricevute pagamento): 5 anni.
Utenze domestiche:
- Canone Rai (ricevute): 10 anni
- Tassa nettezza urbana: 5 anni dall’anno successivo a quello di pagamento o di obbligo di dichiarazione;
- Condominio (ricevute): 5 anni;
- Affitto (ricevute): 5 anni;
- Bollette di acqua, gas, luce, telefono: 5 anni;
Documenti bancari:
- Titoli di Stato: 5 anni dalla scadenza;
- Cambiali: 3 anni dalla scadenza;
- Mutui: 5 anni dalla scadenza della rata;
- Estratti conto: 10 anni.
Tasse e Tributi:
- Dichiarazione dei redditi: 5 anni;
- Tassa di circolazione (Bollo auto): 3 anni;
- Quietanze pagamenti tributi (es. mod.F24, Ici/Imu): 5 anni;
- Giustificativi spese da detrarre (es. parcelle mediche): 5 anni.
Per quanto riguarda le bollette, quelle della luce – in cui è incluso il canone Rai – vanno conservate per 10 anni, a differenza delle altre bollette, che vanno conservate per cinque anni, proprio per attestare l’avvenuto pagamento della tassa.