Terracina, un uomo costretto ad allontanarsi dal proprio domicilio e dalla moglie per violenza sessuale e maltrattamenti.
Una spirale di violenza, accanimento e maltrattamenti che non finisce mai. Almeno fin quando la donna non prende coraggio e da Terracina segnala tutto alle autorità. Sono passati due anni: l’Odissea comincia nel 2021 e prosegue fino al 2023 con le prime denunce formali.
L’inchiesta prosegue, alimenta ulteriori sospetti: prognosi sempre più gravi e importanti sul piano medico. L’ultima di 7 giorni, fino alla convalida del provvedimento. Il GIP di Latina ha disposto l’allontanamento dell’uomo dal domicilio. 64enne sfrontato e senza più nulla da perdere, ma questo alle autorità non interessa.
64enne allontanato dalla moglie
Conta salvaguardare la signora che deve convivere con lividi e rimorsi di aver dato il proprio cuore – e non solo – all’uomo sbagliato. Nella Giornata della Festa della Donna una testimonianza di come dalla spirale di violenza si può uscire con la collaborazione di tutti. L’accusa di violenza sessuale con l’aggravante della recidiva presenta uno scenario piuttosto netto.
Il procedimento è in fase cautelare, ma intanto il 64enne non può avvicinarsi né alla moglie né al proprio domicilio. Una scelta obbligata almeno fino alla fine dell’iter giudiziario. Salgono i casi di violenza domestica e non solo, ma quel che conforta – seppur in minima parte – è la presenza di strutture che possono aiutare a uscire dal vortice dei maltrattamenti. Quando i sentimenti diventano una prigione, è il momento di cambiare obiettivo.
Violenza e maltrattamenti
La donna di Terracina, dopo anni di vessazioni, ha detto basta. Adesso la palla passa alle autorità. L’importante è chiudere una pagina zeppa di rimpianti per non aver agito prima: si sente in questo modo la signora che schiva i giornalisti per evitare ulteriori ripercussioni dopo aver avuto il coraggio di voltare pagina.
Leggi anche: Valmontone, incendio al centro commerciale “I Macinanti”: negozi distrutti | FOTO
Ma questa storia ancora non è finita: l’ultimo atto spetta agli organi competenti che il 64enne teme. La tesi accusatoria sembrerebbe piuttosto circostanziata. L’uomo deve arrendersi all’evidenza, esattamente come ha fatto la moglie di fronte a un destino segnato. Ora, però, la parola fine l’ha messa lei. Manca il punto delle autorità. Arriverà presto, garantiscono. La donna conta i giorni anche per capire se, davvero, è possibile ricostruirsi un futuro e soprattutto fare pace (non per forza in segno di accondiscendenza) con il passato.