E’ iniziato oggi al Tribunale di Roma il Processo d’Appello Bis per l’omicidio del brigadiere Mario Cerciello Rega.
Nelle aule di Tribunale prosegue la vicenda attorno l’omicidio del brigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso nel 2019 da turisti americani a Roma e su cui la verità ancora non è venuta fuori del tutto. Questa mattina alle 9:30 si aperto un nuovo capitolo legato al processo sull’uccisione del militare, con l’inizio del Processo d’Appello Bis. Sul banco degli imputati i due turisti statunitensi, Lee Elder Finnegan e Gabriel Natale Hjorth.
Il Processo d’Appello Bis per l’omicidio Cerciello Rega
La Corte Suprema aveva annullato le precedenti condanne di 22 e 24 anni, in una pena che era già la riduzione di due ergastoli per la brutalità in cui venne ucciso il brigadiere Mario Cerciello Rega. Il militare morì per le vie di Prati il 26 luglio 2019, quando uno dei turisti decise di sopprimerlo con una tecnica probabilmente paramilitare: il Carabinieri venne trafitto da undici coltellate letali nel giro di 20 secondi.
La parola alla Giustizia Italiana sul caso Cerciello Rega
La Giustizia Italiana ha voluto riaprire il caso, soprattutto ascoltando l’appello della moglie del militare caduto, desiderosa di verità e pena attorno alla brutale morte del proprio marito. Qui i legali dei turisti americani avrebbero rimesso in piedi la difesa legata alla lingua straniera, con nessuno dei due che avrebbe parlato in italiano quel giorno. Da qui si sarebbe sviluppata la misteriosa tragedia, con i giovani che non avrebbero riconosciuto i Carabinieri in borghese, che quel giorno erano Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale.
La linea dei difensori statunitensi prosegue su questa versione della storia attorno all’omicidio del brigadiere, ma ancora troppi elementi risultano non chiari sulla vicenda. Rimane lo sfondo della droga, e della cocaina, attorno a questa morte, con i due americani che quella notte avrebbero tentato di acquistare la sostanza stupefacente. Compravendita fallita con il pusher a cui chiesero la droga, che li truffò. Per vendicarsi rubarono lo zaino allo spacciatore, con questo che chiese aiuto ai Carabinieri e aprì la vicenda verso la tragedia.