La vittima dello stupro di gruppo è una ragazza di 19 anni, che sarebbe stata violentata il 7 luglio scorso in un cantiere abbandonato.
Della violenza sono accusati altri sei ragazzi, tutti maggiorenni, già in carcere. Saranno giudicati, come nel caso del minorenne, con rito abbreviato. Il processo prenderà il via ad aprile.
Minorenne condannato a 8 anni e 8 mesi per lo stupro di gruppo
Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale per i minorenni di Palermo ha condannato a 8 anni e 8 mesi l’unico minorenne che il 7 luglio dello scorso anno avrebbe preso parte allo stupro di gruppo ai danni di una ragazza di 19 anni di Palermo. La vittima fu abusata in un cantiere abbandonato del Foro Italico. Il pubblico ministero aveva chiesto per il ragazzo una condanna a 8 anni di carcere. Il processo a carico del giovane si celebrava con rito abbreviato.
Il prossimo mese di aprile comincerà il processo – sempre con rito abbreviato – a carico degli altri sei indagati per la violenza di gruppo. Si tratta di ragazzi maggiorenni, già in carcere.
Le ammissioni e i dubbi della difesa
Il minorenne che poche ore fa è stato condannato a 8 anni e 8 mesi di carcere era stato arrestato nell’agosto scorso. Inizialmente affidato a una comunità per minori, è stato poi trasferito al Malaspina perché aveva pubblicato sulle sue pagine social un video in cui “rivendicava” la violenza commessa, come riferisce l’Ansa. A carico del giovanissimo anche una conversazione telefonica in cui pare ammettesse che la vittima dell’abuso non era consenziente.
La ragazza ha sempre spiegato di aver provato a fermare i suoi aguzzini, gridando più volte “basta”, ma le sue richieste non avrebbero fermato gli indagati.
Per i legali dei sette imputati, invece, una testimonianza dimostrerebbe che i fatti si sono svolti in maniera diversa da quanto riferito dalla vittima. Tra gli elementi a sostegno di questa tesi, ci sarebbero le parole del datore di lavoro dell’ex fidanzato della 19enne e un video in cui si vedrebbe la vittima offrire da bere ai sette indagati. Inoltre, le immagini delle telecamere, piazzate lungo il percorso verso il Foro Italico, mostrerebbero la vittima in testa alla comitiva dei sette giovani, senza chiedere aiuto ai passanti. Per questo i sette giovani sostengono si sia trattato di un rapporto consensuale, mentre la vittima ha sempre riferito il contrario.