Roma è un’Odissea per le persone con disabilità: la storia di Danilo Bartolucci racconta le difficoltà di una generazione e non solo.
La Città Eterna regala emozioni, ma anche qualche dolore. Parola dei centinaia di migliaia di disabili che sono costretti a vivere il territorio capitolino. Persone con disabilità sarebbe più corretto dire, ma della personalità resta ben poco rispetto agli ostacoli che devono affrontare ogni giorno.
Permane soltanto la difficoltà che sono costretti ad affrontare per motivi territoriali o peggio ancora di negligenza. Un’idea particolare possono darla i numeri: 3 milioni di persone con disabilità in tutta Italia, circa 200mila solo a Roma, sono costrette a fronteggiare una serie di impedimenti che non sempre riescono a essere risolti.
Essere disabili a Roma
Alla base di tutto questo ci sono tanti fattori: il primo è una scarsa collaborazione fra il territorio e le sue istituzioni. A confermarlo è Danilo Bartolucci, uomo con disabilità che a 50 anni si trova a combattere con la differenza quotidiana di chi vive sulla propria pelle un impedimento. Ai nostri microfoni dice chiaramente che lui cammina, ma ha difficoltà di altro genere. Non per questo si scoraggia e vive la propria quotidianità con grande piglio e spunto per gli altri.
Ecco perchè fa parte di quelli che, oggi, vengono definiti “Disabili pirata”. Coloro che controllano il territorio e segnalano le criticità ai Municipi: l’uomo – sempre intervistato ai microfoni del Corriere della Città – racconta le difficoltà vissute tra Colli Albani e San Basilio. Amicizie, contatti e riferimenti non sono bastati a cambiare le cose.
Il racconto di Danilo Bartolucci
Dalle fermate della Metro senza personale adibito per i rilevatori, agli ascensori che non funzionano: Danilo è molto stanco. Dichiara, con la stessa fermezza, che si è sempre interessato di queste problematiche ed è pronto ad andare fino in fondo: “Ho chiamato qualche politico, ma non mi ha risposto”.
“L’entourage Meloni mi ha confermato che sarebbe pronto per un incontro, ma più avanti perchè ora è in giro per l’Europa”. C’è di tutto nei suoi aneddoti: è in costante contatto con l’Associazione Luca Coscioni, in particolare con l’Avvocato Gerardi in particolare per quanto riguarda Ostia Antica. Il riferimento sono gli ascensori mancanti sul ponte che porta alla Via del Mare. I gradini in marmo non consentono il passaggio delle carrozzine.
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Poi ci sarebbero molte criticità incontrate nel merito, ma l’uomo è fiducioso: “Non smettiamo di lottare – dice – l’accessibilità è un diritto di tutti. Io continuerò a battermi per quello che posso, sperando che qualcuno possa prestare ascolto”. Il messaggio per le autorità è chiaro. Quanto fatto finora non basta: da Ostia Antica a San Basilio le particolarità da migliorare sono ancora tante. Roma e non solo restano sotto la lente d’ingrandimento.