Home » Ultime Notizie » Lo sapevi che l’isola più piccola al mondo si trova nel nostro Paese? Lunga solamente 300 metri

Lo sapevi che l’isola più piccola al mondo si trova nel nostro Paese? Lunga solamente 300 metri

Pubblicato il
Isola Tiberina

È l’isola abitata più piccola al mondo ma racchiude tantissimi miti e leggende legati alla fondazione di Roma.

Isola Tiberina
E’ l’isola abitata più piccola al mondo e si trova proprio a Roma – corrieredellacittà.com

 

C’è un fazzoletto di terra che si trova al centro del fiume Tevere, che attraversa la Capitale, e che costituisce il nucleo fondativo di Roma. Pochi sanno che la Città eterna ospita anche la più piccola isola abitata al mondo, oltre a raccogliere tantissimi miti e leggende legate sia alla fondazione di Roma sia alle arti e alle scienze. In questa zona della città si trova infatti anche un ospedale molto antico, risalente al Cinquecento. Scopriamo insieme i segreti di quest’angolo di Roma.

A Roma l’isola abitata più piccola al mondo

Lunga 300 metri e larga 90, l’isola di cui stiamo parlando si trova al centro del Tevere, in zona Trastevere appunto, tra le più antiche di Roma. Si narra che le origini di quest’area risalgono intorno al VI sec. a.C. (più precisamente nel 509 a.C.) quando il settimo re di Roma, Tarquinio il Superbo, fu cacciato dalla città. I Romani decisero di celebrare questo momento e la fine della tirannia impadronendosi delle riserve di grano, un tempo appartenute al re di Roma, per poi gettarle nel Tevere come forma di protesta. Da quella massa di covoni, narra la leggenda, emerse un cumulo di fango e detriti che ben presto si stratificarono a tal punto da diventare una vera e propria isola.

Tuttavia si sa che a Roma storia e leggende si mischiano tra loro e ciò vale anche in questo caso. Il basamento dell’isola è difatti composto di tufo, simile a quello del vicino colle Capitolino, sul quale naturalmente si sono sedimentate le sabbie condotte dalla corrente. Fin da epoca antichissima, la necessità delle popolazioni delle due sponde di guadare il fiume decretò l’importanza dell’isola, che assunse successivamente un carattere sacro.

Tra mito e leggenda: un’isola profetica e importante per la medicina

Oggi su quest’isola si trova l’ospedale Fatebenefratelli, dal nome della congregazione cristiana che lo gestì fin dalla sua costruzione. Il fondatore della congregazione fu un frate portoghese e il motivo del nome di questo nosocomio lo vede protagonista: il frate era solito infatti invitare i passanti a fare la carità per i malati a suon di “Fate bene, fratelli!”. Inoltre, il motivo per cui l’isola nel ‘500 divenne sede di questo importante ospedale dipende anche da un’altra leggenda: sembra che nel 291 a.C. la città di Roma fu colpita da una terribile pestilenza che aveva mietuto moltissime vittime, i sacerdoti, dopo aver consultato i libri sibillini, avevano inviato una delegazione a Epidauro, luogo di culto del dio della medicina Esculapio.

Isola Tiberina

Gli ambasciatori tornarono a Roma portando sulla nave un serpente, animale caro al dio. All’altezza dell’isola Tiberina, il serpente spiccò un salto e nel punto in cui si rifugiò, e lì fu innalzato un tempio dedicato ad Esculapio. L’isola stessa fu sistemata architettonicamente come una nave con poppa e prua e nel mezzo un obelisco rappresentante l’albero maestro.

Sui resti del tempio romano venne poi costruita la chiesa di San Bartolomeo all’Isola, che conserva un campanile romanico del XII secolo e una colonna scavata e utilizzata come vera da pozzo. L’antica vocazione medica dell’isola proseguì nel Medioevo e continua ancora oggi con l’ospedale “Fatebenefratelli”, nato nel 1584 e tutt’ora attivo, e l’ospedale Israelitico.

Sede della colonna infame e di episodi sanguinolenti

Ci sono però alcune pagine della storia di quest’antica zona di Roma più tristi. Tanto per fare un esempio, al centro dell’isola fu fatta erigere una colonna detta la “Colonna Infame”, perché ogni anno vi venivano affissi i nomi dei banditi che non potevano partecipare alla messa di Pasqua, ed erano quindi da considerare miscredenti. Inoltre, è sede del ponte Fabricio, anche noto come “ponte dei Quattro Capi”: furono in totale quattro gli architetti che parteciparono alla sua costruzione, tuttavia i lavori sono difficoltosi, tanto da costringere papa Sisto V a ordinarne l’esecuzione, di esporne la testa sul ponte e poi gettarle nel Tevere.

Sarebbero ancora molte le particolarità da raccontare su quest’isola, tutte con protagonista il corso d’acqua che l’attraversa e da cui parte anche la storia di Roma. Ed è proprio per questo l’isola di cui stiamo parlando si chiama “Isola Tiberina”: Tiber, in latino, vuol dire infatti Tevere.

Impostazioni privacy