Agente della Polizia Penitenziaria ferito nel carcere di Civitavecchia: il poliziotto aggredito da un detenuto.
Un nuovo episodio di violenza all’interno delle carceri laziali. La vicenda questa volta tocca il carcere di Civitavecchia, dove in queste ore è stato brutalmente aggredito un agente della Polizia Penitenziaria. Sulla vicenda si sta già indagando, con l’intenzione di capire le esatte dinamiche dell’aggressione. Intanto, dopo l’ennesimo poliziotto ferito, i sindacati di categoria insorgono e chiedono maggiore attenzione verso la loro tutela.
Aggredito poliziotto al carcere di Civitavecchia
Sull’aggressione all’agente della Polizia Penitenziaria, le informazioni sono ancora frammentarie. E’ certo come il poliziotto si sia trovato a contenere la furia di un detenuto dentro il carcere di Civitavecchia, con il recluso che molto probabilmente voleva alimentare una rivolta dentro la casa circondariale. Salvato dall’intervento dei colleghi, l’agente della Polizia Penitenziaria è stato sottratto alla furia del detenuto, pur riportando diverse ferite che lo hanno costretto al trasferimento presso il Pronto Soccorso locale.
I sindacati commentano il grave episodio
A commentare il duro episodio del carcere di Civitavecchia e Daniele Nicastrini, Segretario Regionale dell’USPP Lazio. Il sindacalista ha nuovamente evidenziato i problemi che a Polizia Penitenziaria vivere nelle carcere del Lazio, con gli agenti che si trovano con una forte mancanza di unità per intervenire in situazioni complesse o gestire correttamente i luoghi di detenzione.
Come ribadisce Nicastrini, gli episodi di cronaca nelle carceri laziali vanno avanti da tempo. Diverse settimane fa, a Viterbo, alcuni detenuti provarono a compiere una rivolta, andando ad aggredire diversi agenti della Polizia Penitenziaria. Negli ultimi giorni, come se non bastasse, alcuni episodi hanno toccato anche la città di Roma.
Tra le vicende segnalate, il duplice episodio di cronaca legato al carcere romano di Regina Coeli. Qui prima si è svolta una rissa tra detenuti, dove italiani e stranieri si sono contesi il mercato della droga nella casa circondariale. Successivamente, poi, grandi quantitativi di sostanze stupefacenti sono stati rinvenuti nello stesso carcere.