In molti scelgono fonti alternative di riscaldamento nelle loro abitazioni per ridurre l’impatto ambientale , oltre che per motivi oggettivi che possono dipendere dall’assenza della rete del gas nella località in cui si risiete o anche per avere un maggior controllo delle spese che si sostengono quotidianamente per scaldarsi.
Di fatto sempre più diffusa la scelta della stufa a pellet, alimentata da scarti di lavorazione del legno. È un combustibile considerato naturale ed ecologico con un ridotto impatto ambientale in quanto l’inquinamento è molto ridotto rispetto ai vecchi impianti di riscaldamento a legna. A favorire l’utilizzo di questa fonte di riscaldamento anche i prezzi calmierati delle sacchette da 15 chilogrammi di pellet che lo scorso anno sono arrivate a costare fino a 15 euro, quest’anno sono tornate a circa 6 euro l’una.
Stufe a pellet non più alimentati con scarti di legno
Ma ci sono novità in vista. Si parla, infatti, di stufe non più alimentate con scarti di legno, ma con il bambù. Una nuova frontiera che porterebbe una serie di vantaggi sia per il consumatore sia per l’ambiente. Intanto ha un notevole potere calorifero, produce poca cenere e soprattutto è ecosostenibile. Ha, infatti, un residuo di cenere molto basso, che si aggira intorno allo 0,3 – 0,5%, a differenza degli altri pellet. E, inoltre, ha una densità compresa tra 600 e 800 kg/m3 e un potere calorifico di circa 4.800 – 5.200 Kcal/kg, con una resa calorica poco più bassa degli altri, ma comunque efficiente e sostenibile.
Una variante alla stufa a pellet
Non è niente altro che una variante all’originale stufa a pellet, che viene alimentata con trucioli di legno, in questa nuova versione questi trucioli saranno di bambù. Una realtà in altre Nazioni che lo scelgono come principale fonte di produzione di calore. È infatti già assai diffuso in America e in Asia oltre che in alcune realtà europee.
Un nuovo combustibile più facile da reperire
Nell’esaminare questo nuovo combustibile gli esperti hanno anche sottolineato come la crescita di bambù non necessità di pesticidi o altre sostanze chimiche. Si tratta di uno specifico tipo di pianta cresce senza ‘aiuto’ e questo comporta anche nessun rilascio nell’area, una volta bruciato, di sostanze dannose per ambiente e persone.
A rendere ancora più vantaggiosa la scelta c’è la constatazione che questa pianta cresce velocemente e, pertanto, altrettanto velocemente rimpiazzate le coltivazioni recise per dare origine al prodotto utile ad alimentare le stufe. Seppure di contro il bambù comportano coltivazioni estese di terreno e l’impegno di innaffiarle abbondantemente.