Gli infermieri e gli OSS sono la “base” di ogni struttura sanitaria. Due ruoli diversi, ma assolutamente necessari in ospedale.
Gli OSS e gli infermieri restano le colonne di ogni ospedale. Ciascuna struttura sanitaria sul territorio ha diverse mappature e composizioni. Tutte necessarie a formare una squadra di lavoro completa e il più possibile impeccabile: sbagliano anche i migliori, ma in ospedale e nelle facoltà di Medicina insegnano che errare è umano, ma è meglio evitare i rischi. Discorso facile a parole, un po’ meno con i fatti.
Per questo esistono le cause e tutto un team legale che decide la differenza – e le conseguenze – tra un errore umano e una rilevanza causale. Tradotto: stabilisce se sono stati fatti danni o meno. Qualifica, in altre parole, il dolo: la gravità dell’errore. Quando ci sono di mezzo le vite umane, il confine – così come il margine di errore – dev’essere abbastanza sottile. Sbagliare il meno possibile, applicarsi tanto.
OSS e infermieri: che differenza c’è
Vale per i primari e coloro che operano i pazienti nelle proprie branche di appartenenza, ma è necessario comprenderlo anche per i ruoli di complementarietà. Come nel caso di OSS e infermieri. Due figure fondamentali perchè rappresentano il biglietto da visita di ciascun ospedale.
Incarnano il servizio di assistenza e vicinanza al paziente più puro e diretto. Ecco perchè degli infermieri e OSS qualificati fanno una struttura eccellente. Dal basso arriva la qualità che si dipana, a sua volta, negli altri settori. OSS e infermiere sembrano due figure uguali, ma in realtà sono simili: vuol dire che fanno cose diverse, ma non così tanto.
Ruolo e percorso di studi
Le peculiarità di ciascuno sono ugualmente fondamentali e altrettanto distanziate. Servono entrambi per motivi validi e soprattutto al fine di evitare sovrapposizioni e accavallamento nella gestione dei pazienti. Innanzitutto cosa cambia tra loro: in primis OSS è una sigla che sta per “Operatore Socio Sanitario”.
Nella fattispecie segue un percorso specifico formato da Diploma più corsi professionalizzanti e deve assistere anziani e ricoverati nelle attività quotidiane oltre a supportarli a livello emotivo. Senza contare che operano anche nelle case di riposo, cliniche e servizi domiciliari. Mentre gli infermieri hanno una qualifica leggermente differente: in primo luogo sono strutturati a livello universitario con un percorso accademico che prevede la Laurea in Infermieristica.
Gli aspetti più rilevanti
L’iter prevede anche degli aspetti clinici: particolare attenzione a terapie e diagnosi da formulare. Nello specifico, un infermiere può somministrare cure mediche, gestire terapie e monitorare le condizioni dei pazienti partecipando in maniera attiva alla formulazione diagnostica con relativa pianificazione delle cure.
Un infermiere può prestare servizio presso ospedali, ambulatori medici e strutture di assistenza avanzata. Un gradino leggermente superiore, ma ugualmente fondamentale all’OSS. Entrambi i ruoli sono due facce della stessa medaglia, senza la quale – al netto di pecche e contraddizioni – il Sistema Sanitario Nazionale non potrebbe eccellere a livello internazionale.
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L’Italia, anche grazie a loro, si è distinta in varie fasi delicate come quella della pandemia da Coronavirus, in cui OSS e infermieri hanno avuto un ruolo fondamentale sia negli ospedali che nelle RSA. Soprattutto nella prima fase, in quanto restano contatto diretto fra i luoghi di ricovero e la vita quotidiana.