Internalizzazione delle postazioni Ares 118 nel Lazio, il Sindacato UGL lancia l’allarme: il rischio è che nel processo oltre un centinaio di lavoratori attualmente impiegati nelle società private perdano il posto di lavoro.
Stop alla gestione in appalto delle ambulanze in supporto all’Ares 118 nell’ottica di un processo di internalizzazione che sta entrando sempre più nel vivo. Al momento è stata interessata la provincia di Latina con le prime due postazioni di Aprilia passate in Ares in questi giorni ma a breve lo stesso discorso potrebbe essere esteso a tutta la Regione.
Il Sindacato UGL lancia l’allarme: “Internalizzazione Ares 118? A rischio posti di lavoro”
Quello dell’internalizzazione dei mezzi di soccorso in capo ad Ares 118 è una questione che va avanti da tempo e il processo è già entrato nella sua prima fase (avviata tra il 2021 e il 2022) che sin qui ha portato, come spiegava la Regione in una nota nel dicembre scorso, all’assunzione di 95 autisti a tempo indeterminato e di 102 infermieri a tempo determinato completando complessivamente l’internalizzazione di 12 ambulanze infermieristiche.
Si tratta, in estrema sintesi, della riconversione direttamente ad Ares 118 delle postazioni che gestiscono il sistema di soccorso della Regione, spesso finito al centro di numerose polemiche. Ad oggi le postazioni sparse nella sola provincia pontina e gestite in appalto sarebbero almeno 14 secondo l’Ugl, tra cui quelle di Aprilia già passate ad Ares ad inizio mese come detto, per un totale di circa 150 lavoratori. “Questa decisione rischia di generare una possibile perdita di numerose posizioni occupazionali e, di conseguenza, delle numerose professionalità distribuite sul territorio. Chiediamo quindi che il passaggio non provochi la perdita dei posti di lavoro per il personale attualmente impiegato sulle ambulanze”, è allora il monito della sigla sindacale.
Le nuove postazioni delle ambulanze in capo all’Ares
Tra le nuove postazioni da aprire in capo ad Ares 118, sempre come annunciato dalla Regione, ci saranno quelle ad esempio di Fondi e Terracina (Latina), Frattocchie (Marino), Appio Latino e Rebibbia (Roma), Orte (Viterbo). “Se la Regione non cambierà i suoi parametri sarà impossibile trovare una soluzione per questi lavoratori che rischiano quindi di rimanere a casa senza stipendio”, proseguono dall’UGL. In tal senso sono attesi a breve i nuovi bandi sia per gli autisti (dove gli anni maturati varranno come titolo concorsuale) che per i soccorritori.
UGL: “Creare percorso condiviso”
In una lettera diffusa a fine gennaio, e pubblicata da Latina Oggi, il Sindacato chiedeva un incontro in Regione ribadendo la “necessità di giungere ad un percorso condiviso per garantire la tutela dei livelli occupazionali e delle professionalità presenti sul territorio”. Quindi il tema contrattuale ponendo l’accento sulle disparità di trattamento tra gli operatori impegnati durante l’emergenza sanitaria le cui professionalità non sarebbero pienamente riconosciute. “Gli eroi del Covid sono ormai dimenticati e chi era stato assunto a tempo determinato per fronteggiare la pandemia in alcune Società di Ambulanze per conto di Ares118 presto potrebbe ritrovarsi disoccupato”, aggiunge a questo proposito anche Massimiliano Scermino di UGL Salute Lazio.