L’affascinante Piramide Cestia che si eleva sul quartiere Ostiense di Roma: andiamo a scoprire la storia della struttura.
Tra i monumenti più affascinanti del territorio di Roma, troviamo sicuramente la Piramide Cestia. Ispirata alla cultura egiziana sull’Antica Roma, la particolare struttura piramidale si affaccia sul quartiere Ostiense, area cittadina che si estende a pochi passi dal Centro Storico capitolino e tra i quadranti dei quartieri Testaccio e Appio Latino della Capitale.
Come arrivare alla Piramide Cestia di Roma
Per arrivare alla Piramide Cestia, dal Centro di Roma, è molto semplice. Si può raggiungere infatti con la Metro B alla fermata “Piramide”, dove uscendo dalla stazione ci troviamo davanti il sublime monumento. Per chi viene dalla provincia di Roma, si può prendere il treno regionale e scendere invece alla stazione Ostiense: con pochi minuti di passeggiata, ci troveremo proprio nel piazzale antistante la struttura d’ispirazione egiziana.
Piramide Cestia: a chi fu dedicata
Come lo furono le piramidi nell’Antico Egitto, anche la struttura di piazzale Ostiense è un monumento funerario. L’unicità sta proprio nella forma piramidale, che ne crea un unicum a Roma e in Italia. La struttura venne costruita tra il XII e il XVIII secolo Avanti Cristo, dedicata a Gaio Cestio Epulone (da cui prende il nome): Cestio fu un famoso magistrato e sacerdote romano.
Le iscrizioni sui lati della Piramide Cestia
Le iscrizioni incise sulla Piramide Cestia, visibili con attenzione anche all’occhio nudo, risultano essere presenti nell’area orientale e occidentale della stessa struttura piramidale. In entrambe le scritte, come ci aiuta la traduzione dal latino, compare il titolo e il nome di Cestio.
Nella prima scritta, compare la seguente scritta: “Caius Cestius luci fiulius Epulo, poblilia tribu, praetor, tribunus plebis, septvir epulorum”. In italiano, la frase significa: “Caio Cestio, figlio di Lucio, della famiglia Poblilia, pretore, tribuno della plebe, settemviro degli epuloni (questi erano il collegio sacerdotale che organizzava i banchetti in onore degli Dei)”.
La seconda scritta della Piramide Cestia, che sorge a un terzo dell’altezza della struttura ed è situata nell’area orientale, ci spiega i motivi che portano a farla edificare nell’antica Roma. In latino vi è scritto: “Opus absolutum ex testamento diebus CCCXXX, aritratu ponti P.D. CLA udia tribu, Melae heredis et Pothi iberti”. La traduzione letteraria è: “L’opera è compiuta secondo il testamento in 330 giorni, come decise Lucio Ponzio, figlio di Publio e capo della famiglia Claudia, di Mela erede e di Poto liberto“.
La fine dei lavori in 330 giorni
Come raccontano le effigi sulla Piramide Cestia, la struttura venne ultimata in meno di un anno. La struttura probabilmente venne costruita in meno di 330 giorni, come Cestio impose ai propri eredi tramite testamento. Se il sepolcro non avesse rispettato questi termini, la ricca eredità del magistrato non sarebbe passata ai propri eredi diretti.