Il Ponte del Diavolo presente in Italia: ecco quello più vicino a Roma, la sua strana storia e la leggenda popolare sulla sua costruzione.
Seppur poco conosciuto dai turisti, c’è una particolare attrazione turistica e naturale che si mostra tra le più spettacolari in Italia: il Ponte del Diavolo. Dei veri archi a schiena d’asino, creatisi nelle vallate e che nel nostro Paese hanno visto un inaspettato proliferare. Oltre all’accattivante disegno, sulla loro origine per centinaia di anni si sono sviluppate numerose teorie e soprattutto tantissime leggende.
Il Ponte del Diavolo in Italia: dove lo troviamo
Per la casualità con il quale opera madre natura, questa tipologia di struttura sono visibili in diversi punti della nostra Penisola. Le aree ribattezzate dalla storia come “Ponte del Diavolo”, almeno oggi, possono essere visibili in alcune aree del Centro Italia e addirittura del versante Nord-Est del nostro Paese. Particolari paesaggi che possono essere visitati durante un’attività di trekking nella zona di Lucca, Udine o Rimini.
Il Ponte del Diavolo più vicino a Roma
A 400 km da Roma, possiamo trovarlo anzitutto nella provincia di Lucca. È quello più vicino alla Città Eterna, trovandosi all’interno del Borgo di Mozzano. La particolare struttura, che storicamente è stata edificata nel XII secolo, attraversa il passaggio del fiume Serchio. Secondo la storia di questa struttura urbanistica, il primo Ponte del Diavolo di Mozzano venne addirittura creato in epoca romana.
L’utilizzo del Ponte del Diavolo nel passato
La sua funzione, nei tempi antichi, era principalmente quella di dogana. Questo sfruttando l’immensa struttura, dotata di quattro archi e soprattutto un’altezza siderale di quasi 40 metri. Sopra di essa, per militarizzarla ulteriormente, venne installata anche una torre. La struttura urbanistica, oltre ad avere un ruolo commerciale, venne ribattezzata come Ponte della Maddalena, in onore di una cappella cristiana situata proprio sulle sponde del fiume Serchio e dedicata alla Santa.
La leggenda attorno alla costruzione del Ponte del Diavolo
La leggenda trae spunto dalle caratteristiche geografiche del territorio di Mozzano, considerato franoso e sempre in balia delle acque del fiume Serchio, che con grande facilità straripava. Per queste condizioni, un capomastro in difficoltà chiese l’aiuto del Diavolo per creare il ponte: il Demonio, per finire il lavoro, chiese in cambio l’anima innocente della prima persona che avrebbe utilizzato il ponte.
La truffa del maiale al Diavolo
Secondo la leggenda, il capomastro si pentì subito del patto fatto con il Diavolo. Confidatosi con un frate, decise d’ingannare il Demonio con un trucco: far passare un maiale per primo sul ponte. Così fu, con il Diavolo che acciuffò con un sacco nero l’animale mentre camminava sulla struttura, il tutto credendo si trattasse di un uomo.
Scoperta la truffa, il Diavolo s’infurio. Tale rabbia lo portò a tentare di distruggere quel ponte che aveva costruito, venendo però fermato da una forza che venne definita “divina”. Da quel momento, nella memoria popolare delle persone, quel ponte divenne simbolo di astuzia e ingegno umano, oltre poi a simboleggiare il rifiuto verso la corruzione e la tentazione.