L’indebita somma percepita da parte degli extracomunitari ammonterebbe a oltre 2,3 milioni di euro. Le indagini, che hanno portato all’arresto di sei persone, sono state condotte dalla Guardia di Finanza e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria.
I reati contestati ai sei indagati sono di autoriciclaggio, usura, abusiva attività finanziaria, estorsione, associazione per delinquere e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Maxi truffa con il reddito di cittadinanza
Una maxi truffa quella scoperta dagli uomini della Guardia di Finanza di Napoli coordinati dal pubblico ministero, Luigi Landolfi. Gli agenti hanno scoperto l’indebita percezione da parte di 285 persone, tutti extracomunitari, del reddito di cittadinanza, la misura a sostegno dei nuclei familiari più disagiati, oggi sostituito dal reddito di inclusione. L’importo della truffa supera i 2,3 milioni di euro.
Come riferisce l’Ansa, gli agenti hanno arrestato sei persone, per due delle quali sono stati disposti i domiciliari. Per gli altri quattro indagati è scattata la misura detentiva in carcere. I sei arrestati farebbero tutti parte di un’associazione a delinquere con base a Napoli. I reati contestati sono – a vario titolo – di autoriciclaggio, usura, abusiva attività finanziaria, estorsione, associazione per delinquere e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, il modus operandi per la truffa era ormai un sistema collaudato. I beneficiari del reddito di cittadinanza dichiaravano di risiedere in Italia da almeno 10 anni (condizione necessaria per la percezione della misura economica). Non solo, acquistavano simultaneamente alimenti con le carte prepagate e poi si facevano restituire il totale speso in contanti. Ai truffatori spettava circa il 15/20% della quota emessa. Il tutto, con fatture false emesse da una società fittizia.