Marco Roscioli, maestro della panificazione a Roma, si è spento a 76 anni. L’uomo ha aperto un varco nell’antica arte dei fornai e non solo.
Lo chiamavano tutti Maestro e continueranno a farlo perchè Marco Roscioli era e resta un riferimento nell’arte della panetteria e più in generale della culinaria. L’uomo ha preso un posto e l’ha reso casa. L’Antico Forno è un riferimento per tutti e continuerà ad esserlo nella Capitale anche adesso che il “titolare” non c’è più.
I figli rammentano a tutti: “Senza di lui non ci sarebbe stato nessun inizio”. Morto a 76 anni Roscioli, dopo una vita dedicata al lavoro. Originario delle Marche, Rocca di Montemonaco, aiutava la famiglia di pastori, ma sapeva che non avrebbe tenuto a bada le pecore per tutta la vita. L’arrivo a Roma gli apre un mondo. Inizia a studiare a Tor Pignattara.
Marco Roscioli morto a 76 anni: addio al fondatore de L’Antico Forno
Impasta il pane, lavora a bottega come riferimento. Poi nel ’72 apre L’Antico Forno e comincia la cavalcata che porta oggi l’intera struttura a essere un cult. Il pane e l’amore della gente come filosofia. Era diventato un biglietto da visita che volevano avere tutti. Immancabili erano le sue rosette e i cornetti caldi che ha messo con il tempo.
Dopo la colazione, si è spostato a pranzo e agli aperitivi. Un’espansione dovuta ai figli: Pierluigi e Alessandro che hanno imparato l’arte e messa da parte, l’occhio vigile del papà c’era sempre ma con la libertà di sperimentare. Tentativi che sono diventati certezze e colonne portanti nell’esperienza culinaria capitolina.
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Dal pane alla ristorazione: storia di un successo
I figli ospiti a MasterChef poco tempo fa hanno sottolineato quanto sia utile poter tramandare un’arte. Questo è il mandato che continueranno ad avere. La carriera che si sono scelti, con relativo successo. Grazie a Marco Roscioli, considerato un visionario, mentre in realtà era solo un precursore.
Questo vuol dire interpretare il mercato: fare cose in anticipo, che molto spesso gli altri considerano affrettate. O addirittura prive di fondamento. Con il senno di poi Roscioli è stato riconosciuto al pari dei grandi maestri della cucina, ma prima era solo un sognatore. Caratteristica che ha conservato sino alla fine, l’eredità migliore che potesse lasciare ai figli: non smettere di sognare.