Vicenda “mense scolastiche” senza fine, a Pomezia. Il 27 aprile i giudici del Tar del Lazio hanno deciso di dover entrare nel merito il prossimo 4 luglio, confermando nel frattempo la sospensione della determina con la quale si annullava in autotutela l’affidamento del servizio alle due società – la coop Solidarietà e Lavoro e la Vivenda Spa – che, unite in una Ati, avevano vinto l’appalto.
La storia di questo servizio, di cui abbiamo trattato più volte, è davvero complessa: l’appalto era stato vinto appunto dalla coop Solidarietà e Lavoro e la Vivenda Spa, ma l’Innova, arrivata seconda, aveva immediatamente presentato ricorso a causa di alcune anomalie che avrebbero inficiato la gara: mancavano infatti le certificazioni antincendio e il numero dei macchinari del centro cottura non era quello dichiarato inizialmente.
Per questo, dopo una lunga battaglia legale a suon di ricorsi, il 1° Aprile il Comune aveva deciso di annullare la vittoria di Solidarietà e Lavoro e la Vivenda Spa e di affidare il servizio all’Innova.
Ovvio, da parte di Solidarietà e Lavoro e la Vivenda Spa, il ricorso al Tar, che aveva deciso di sospendere il provvedimento del Comune fissando poi un’udienza per il 27 marzo. Ma, vista in aula la complessità del caso, i giudici hanno deciso di accogliere il ricorso con la richiesta di sospensiva del provvedimento che avrebbe fatto passare, dal 15 aprile, il servizio alla Ati formata da Innova e Elior Ristorazione, stabilendo che si entrerà nel merito il 4 luglio.
Pomezia, appalto mense: il Tar congela la decisione del Comune
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