La Petra della Giordania ma in Italia: ecco un luogo magico e carico di storia all’interno del nostro amatissimo Paese.
Chi ha detto che i luoghi scolpiti dalla storia si trovano solo all’estero? È il caso della Petra d’Italia, ovvero una cittadina che si trova in Italia e raccoglie secoli di storia e cultura all’interno del proprio cuore. Nonostante il Bel Paese sia la patria dell’arte e la cultura, soprattutto con la presenza di Roma, non sempre le nostre aree riescono a descrivere il passaggio dalla preistoria a oggi nel proprio territorio.
La Petra d’Italia: ecco perchè
Paragonare una nostra cittadina alla Giordania, significa nel concreto parlare di un territorio che può esprimere la propria potenza culturale dall’inizio dei tempi a oggi. Chi va a Petra, per esempio, in un viaggio all’insegna dell’avventura ricerca le tracce delle prime popolazioni che vissero questo pianeta, spesso in un’esperienza mistica e all’insegna di antichi misteri ancora oggi affascinanti.
Il dna storico dell’Italia
Se Petra raccoglie la culla dell’umanità e della storia legata allo sviluppo dei popoli e delle società che vissero l’area del Medio Oriente, anche l’Italia può trovare nel suo patrimonio delle dimensioni analoghe. Contesti territoriali che ci portano alla presenza dei primi uomini sul suolo della nostra Penisola, delle prime popolazioni che vissero queste realtà come gli Italici, gli Etruschi, i greci e soprattutto i romani.
La Petra d’Italia: dove si trova
Con la Petra d’Italia viene definita la frazione di Norchia, situata all’interno del Comune di Vetralla. La piccola rocca è una delle immense bellezze presenti nel territorio della provincia di Viterbo, che impreziosisce l’immensità storica e culturale dell’area tusciana. Qui si sono susseguiti per secoli miriadi di popoli, come testimoniano le tracce della preistoria, il passaggio degli etruschi, la mano dei romani e soprattutto l’esperienza legata al periodo del Medioevo.
Il cuore storico della Petra d’Italia
Nel cuore di Norchia, a livello archeologico, troviamo una delle più antiche necropoli etrusche. Una traccia archeologica che gli antichi etruschi inserirono nelle pareti di tufo che delimitano i confini della cittadina. Tra le particolarità di questa area, troviamo quelle che vengono definite come tombe monumentali: queste a forma di tempio o addirittura di case, con innesti architettonici come colonne storiche, architravi e fregi decorati.
Le particolarità di quest’area archeologica
Le tombe più note in questo quadrante sono la Tomba Ciarlanti, la Tomba Smurinas, la Tomba Prostila e la Tomba Caronte, tutte risalenti a un periodo storico tra il IV e II secolo Avanti Cristo. La città, chiamata dai romani Orcla, in passato possedeva anche un’acropoli, ovvero la parte più alta e fortificata della zona, cui oggi però rimangono poche tracce.
L’esperienza medievale della rocca
Durante il Medioevo, Norchia divenne una signoria feudale. Questo permise l’installazione in quel periodo storico di nuove strutture, come quella di un castello proprio sopra uno sperone roccioso. Del castello, oggi, rimangono solo delle mura perimetrali e una torre. L’abbandono della struttura, secondo i libri di storia, dipese principalmente dall’epidemia di malaria che infestò la zona della Tuscia nel XV secolo.