Riceviamo e pubblichiamo la seguente segnalazione elaborata dall’associazione AnziOdiva in merito al servizio di raccolta dei rifiuti nel comune di Anzio.
“L’Associazione civica Anziodiva si fa interprete del diffuso disagio espresso dalla cittadinanza in merito alla presenza ormai endemica e incontrollata di rifiuti sparsi nell’intero territorio di Anzio che ha determinato una situazione talmente pesante da comportare risvolti assolutamente gravi con ripercussioni sulla sua stessa vivibilità.
E’ inoltre seriamente minacciata la vita economica della città sia sul versante dell’attrazione turistica che su quello del valore delle proprietà immobiliari e degli esercizi commerciali.
Le manchevolezze emerse non sono ascrivibili a carenze operative delle ditte ma, come ormai evidente, a deficienze nella organizzazione del servizio così come l’Amministrazione ha ritenuto di impostarlo. Deficienze aggravate dall’ostinato e pervicace atteggiamento di chiusura che la stessa Amministrazione ha tenuto verso le pur numerose sollecitazioni ad intervenire sorte da ogni parte sia del territorio che della politica che dei media.
In un ultimo volenteroso sforzo di tentare di raddrizzare la situazione Anziodiva risottopone, e stavolta portandone a conoscenza anche le competenti autorità superiori, un piano di correzione del Servizio Rifiuti mirante ad abbattere il fenomeno della loro dispersione incontrollata senza incidere in maniera significativa sul costo dello stesso.
E’ tale l’emergenza che se ne raccomanda l’adozione immediata, anche fosse per un periodo limtato alla imminente stagione balneare, riservandosi poi di mantenerlo in vigore se tale test dovesse risultare, come tutto lascia pensare, positivo”.
“Il piano – continua AnziOdiva – si articola in 4 aree di intervento e va considerato una INTEGRAZIONE, non una modifica del sistema in atto ed è tale da non confliggere in alcun modo con i vincoli contrattuali dell’appalto in corso.
L’intervento parte dalla considerazione che gli autori dell’abbandono di rifiuti in strada siano in larghissima percentuale i frequentatori di seconde case; ciò appare comprovato dal sincronismo con cui i rifiuti compaiono quando terminano i periodi di soggiorno siano essi mensili, settimanali o anche di semplici fine settimana.
Una seconda considerazione viene dall’esperienza tratta dai contatti con diversi “villeggianti” i quali si rivelano essere in stragrande maggioranza persone ben consapevoli dei giusti comportamenti da tenere in materia di rifiuti ma quasi sempre all’oscuro delle modalità di raccolta in vigore ad Anzio. Alcuni pensano ad esempio che qui funzioni (come in effetti avviene in alcune località) un apposito servizio comunale che passa a togliere i sacchetti da certi convenzionali punti di accumulo. Altri, e sono i più, sono invece semplicemente impossibiltati ad avvalersi del porta a porta perché al loro ripartire dovrebbero lasciare davanti casa una batteria di mastelli incustoditi fino al loro successivo rientro e vi rinunciano.
Vi è infine una discreta quantità di evasori fiscali, siano essi proprietari o affittuari al nero, che non pagando il tributo comunale non hanno ricevuto i mastelli di dotazione.
La terza considerazione è di natura strategica: la vista di un sacchetto abbandonato attira fatalmente altri 10 sacchetti nella stessa sorte, mentre vedere le strade sgombre da rifiuti è il miglior dissuasore dall’imbrattarle.
Lo spirito della proposta è dunque quello di dare priorità al mantenimento delle strade sgombre, pilotando verso apposite aree attrezzate il conferimento di quei rifiuti che per qualunque dei motivi suesposti non possono seguire il canale del porta a porta. Quindi non “strozzare l’assorbimento” dei rifiuti sperando di far emergere evasori e contravventori ma al contrario agevolarlo al massimo, aprendo tutti i possibili canali purché siano controllati e quindi gestibili più economicamente. In una situazione così decongestionata diventa allora più facile anche la lotta alla stessa evasione fiscale. Nel bailamme attuale invece santi e demoni sono indistinguibili”.