Continua il nostro viaggio alla scoperta di storie e curiosità di Roma e del Lazio. Oggi siamo a Pomezia, in provincia di Roma e parliamo di qualcosa che ha a che fare con l’archeologia. Andiamo a vedere insieme più nel dettaglio di cosa si tratta.
Quella di Pomezia non è l’unica scoperta archeologica nel Lazio. Anche a Cerveteri sono stato rinvenuti i resti di un insediamento produttivo e commerciale.
Cosa è successo a Pomezia
Durante i lavori di manutenzione di un cavalcavia ferroviario presso la stazione di Pomezia, sono stati ritrovati resti archeologici risalenti al II-IV secolo d.C. Si tratta di un tracciato stradale che conserva i solchi dovuti al passaggio dei carri, fiancheggiato da strutture murarie riconducibili a una villa rustica abbandonata precocemente, come si deduce dal successivo impianto di una necropoli con diciassette sepolture di varia tipologia.
Mentre un intervento di messa in sicurezza idraulica sulla linea Roma-Pisa, nell’ex stazione di Furbara, vicino Cerveteri, ha fatto emergere i resti di un insediamento produttivo e commerciale, come attestato da un’iscrizione in lingua etrusca su un’anfora vinaria recuperata nel sito.
La collaborazione tra Archeolog e Ministero
Entrambi questi rinvenimenti archeologici sono esempi della collaborazione tra Archeolog e Ministero, volta a individuare le iniziative più opportune per migliorare la fruizione di siti e reperti, ad esempio attraverso mostre, forme di mecenatismo e raccolte. La collaborazione testimonia la volontà delle parti di proseguire sulla strada della sinergia tra sviluppo infrastrutturale e tutela del patrimonio culturale trasformando i ritrovamenti archeologici da possibile ostacolo per la realizzazione e la manutenzione delle opere pubbliche a opportunità per la valorizzazione culturale del nostro Paese.
Le parole del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano
“Il rinnovo del protocollo tra il Ministero della Cultura e Archeolog Ets permette di proseguire nel fruttuoso cammino fin qui intrapreso di valorizzazione dei tesori archeologici portati alla luce nei cantieri della rete ferroviaria italiana”, ha affermato il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano. “Si tratta di una sintesi perfetta – ha proseguito – tra la necessità di ammodernare le infrastrutture nazionali di trasporto e il dovere di tutelare il nostro patrimonio culturale, che ha già portato a notevoli risultati. Anche in questo l’Italia dimostra la propria eccezionalità, facendo del proprio sviluppo l’opportunità per riscoprire il proprio passato”.