Superano il centinaio di casi le truffe telefoniche ai danni di anziani a Roma: gli ultimi due episodi a San Giovanni e l’Aurelio.
Continuano le truffe agli anziani nella zona di Roma. Solo nell’ultima settimana, sono due i casi registrati all’interno della Città Eterna. I truffatori hanno rintracciato le vittime nei quadranti del Centro Storico capitolino, riuscendo a farsi elargire migliaia di euro spacciandosi per parenti stretti e utilizzando app per cambiare la voce al fine di essere più credibili.
Truffe agli anziani a Roma: l’app che cambia la voce del truffatore
La prima vicenda si è svolta nel quadrante di San Giovanni, quando un’anziana è stata raggirata da un truffatore. La donna sarebbe stata chiamata da una truffatrice, che attraverso un’app utilizzava la voce della nipote. Qui la donna, con la richiesta di soldi per partecipare a un workshop professionale legato al mondo dell’estetica, avrebbe convinto l’anziana donna a cedergli 6 mila euro, poi ritirati da una complice presso l’appartamento di via Rimini.
Durante la denuncia, l’anziana donna ha voluto sottolineare come la voce al telefono era uguale a quella della nipote, motivo per cui le forze dell’ordine hanno ipotizzato l’utilizzo di un’intelligenza artificiale per compiere questi raggiri ai danni delle persone legate alla terza età.
La truffa nel quartiere Aurelio
Nella stessa settimana, i ladri hanno colpito anche nell’area sotto la Basilica di San Pietro. Precisamente a Largo di Porta Cavalleggeri, nel quartiere Aurelio di Roma, un’altra signora anziana è stata raggirata dai ladri. La donna di 83 anni è stata chiamata da un uomo, questa volta con la voce del nipote. Finto nipote che gli avrebbe chiesto 2 mila euro per un acquisto urgente, facendo cascare nella trappola la nonnina.
Come nel caso precedente, anche qui alla porta dell’abitazione della signora si è presentato un ragazzo, che si sarebbe presentato all’anziana signora come un amico fidato del suo caro nipote. Consegnati i soldi, la nonna avrebbe chiamato il vero nipote, con il giovane che ha dovuto constatare la truffa subita dalla cara parente.