La pensione è una delle tappe più attese. Una meta agognata che sembra sempre più difficile da raggiungere. Sembra, infatti, che le modifiche alla legge numero 213 del 2023, non agevolino coloro che hanno deciso di mettersi a riposo nel 2024, soprattutto in materia di prepensionamento.
Partendo dalla regola che quest’anno possono scegliere di andare in pensione o coloro che hanno compiuto i 66 anni d’età e hanno un cumulo contributivo pari a 20 anni o anche 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica, le regole per un’eventuale pensione anticipata sembrano essere rimasta completamente invariata.
Chi ha diritto alla pensione anticipata
A poter accedere alla pensione anticipata, infatti, servono sempre 21 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne. L’età anagrafica del richiedente, in questo computo, non ha rilevanza. Una disposizione che, in sostanza, non sembra apportare modifiche alla normativa precedente se non fosse per la cosiddetta ‘Quota 103’. Dal 2024, quest’ultima indica la pensione anticipata flessibile che si può vantare al compimento dei 62 anni con 41 anni di contributi, purchè maturati entro il 31 dicembre prossimo. Tutto questo tenendo conto che materialmente il diritto diventerà effettivo solo dopo che sono trascorsi 3 mesi dalla data nella quale sono stati maturati i requisiti richiesti sia per i dipendenti del settore pubblico, sia per quelli del settore privato.
Come fare domanda
Chiunque abbia i requisiti richiesti per il pensionamento anticipato deve presentare domanda direttamente sul sito internet www.inps.it, accedendo tramite il Sistema Pubblico di Identità Digitale, Spid, o Carta Nazionale dei Servizi, CNS, o anche Carta di identità elettronica, CEI, purchè il richiedente segua il percorso che indica: “Pensione e Previdenza”. Se doveste trovarvi in difficoltà a svolgere da soli questa procedura, allora è possibile rivolgersi a professionisti, in particolare si può ricorrere ai servizi del Patronato o anche chiamare il Contact center integrato al numero verde 803164, da rete fissa, ma anche lo 06164164 da rete mobile.
E per i lavoratori con invalidità?
Diversa è la situazione per i lavoratori che hanno almeno l’80 per cento di invalidità. In questo caso è necessario che il richiedente abbia maturato almeno 20 anni contributivi, abbia almeno 61 anni di età per gli uomini e 56 per le donne. Questa disposizione riguarda, però, solo i lavoratori iscritti all’AGO, Assicurazione Generale Obbligatoria, dell’Inps. Non riguardano pertanto i lavoratori dipendenti del settore pubblico o i lavoratori autonomi che non siano iscritti a questa gestione separata.