Gli agricoltori sono pronti a muovere verso Roma. Atteso per la settimana prossima il lungo corteo di mezzi pesanti ai quali seguirà poi una manifestazione. Ad annunciarlo il leader che sta guidando le proteste di questi giorni Danilo Calvani.
Stanno girando l’Europa e ora si apprestano ad arrivare nella Capitale. Dopo averli visti al nord anche nelle grandi città (Milano compresa) adesso i trattori sono pronti a spostarsi a Roma. Secondo Danilo Calvani, leader che sta guidando questa vera e propria rivolta, le adesioni saranno tantissime, “migliaia“. Dopodiché sarà la volta dei sit-in senza mezzi: destinazione sempre la Città Eterna. “Il Governo non ci ascolta, le sigle non ci rappresentano più”, le sue parole.
Protesta con i trattori a Roma: “Non blocchi, ma ci saranno disagi”
I manifestanti, per il momento, non parlano di veri e propri blocchi stradali. Non, insomma, un presidio fisso come accade ad esempio – l’accostamento è quasi immediato – con le proteste del movimento ambientalista Ultima Generazione. “Porteremo la protesta a Roma. Nei prossimi giorni ammasseremo i trattori fuori dalla città”, questo il messaggio lanciato da Calvani.
“Non ci saranno blocchi, ma sicuramente disagi”. E su questo non abbiamo dubbi considerando che a Roma e nell’hinterland basta un semplice tamponamento per mandare in totale paralisi la circolazione. Si veda alla voce GRA o Pontina. Ma la protesta, come detto, non sarà solo su strada: “Abbiamo la volontà di fare una manifestazione – senza mezzi – a Roma nei giorni successivi”.
Dove e quando ci sarà la protesta degli agricoltori a Roma
Al momento si aspetta soltanto la comunicazione ufficiale da parte del movimento autonomo di protesta sul dove e quando arriveranno i mezzi attorno a Roma. E soprattutto quali strade saranno coinvolte. “Tra domani, sabato 3 febbraio 2024, e dopodomani, domenica 4, comunicheremo le date e i luoghi”, è l’annuncio di poco fa. Se allora i pendolari sono avvisati, dall’altro c’è da capire come la marcia lenta sarà accolta proprio dagli automobilisti che già ogni giorno sono costretti a fare i conti con interminabili code e rallentamenti. Ricordiamo infatti che, fin qui, la protesta degli agricoltori ha incontrato quasi ovunque il sostegno e l’appoggio della popolazione: vedremo cosa accadrà adesso a Roma.
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Perché gli agricoltori protestano: le motivazioni
Ma perché gli agricoltori stanno protestando? Diverse le ragioni e possiamo fare una distinzione tra ciò che sta accadendo al livello generale in Europa e il caso specifico dell’Italia. Ci sono infatti tutta una serie di rivendicazioni comuni: redditi e aiuti dello Stato più alti, no ai rigidi diktat del Green Deal (ovvero l’insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con l’obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050, ndr), maggiori tutele dagli eventi climatici estremi ma anche e soprattutto dalla concorrenza sleale del resto del mondo. Prodotti di importazione, con standard di qualità inferiori e di dubbia provenienza, che rischiano di far “saltare il banco“.
In Italia, oltre a queste motivazioni che potremmo definire comuni, la protesta punta a chiedere al Governo maggiori tutele per il made in Italy, il ricollocamento di aiuti e sussidi nonché la questione delle retribuzioni giudicate assolutamente inadeguate. Da segnalare infine la spaccatura del fronte della protesta nel nostro Paese con i manifestanti che, oltre al Governo, hanno messo nel mirino anche associazioni e organi di rappresentanza come ad esempio la Coldiretti (bruciata una bandiera a Viterbo). “Le grandi confederazioni ci hanno tradito”, il messaggio lanciato dal fronte degli agricoltori.