Importante operazione antimafia a Latina. La Polizia di Stato sta eseguendo otto misure cautelari nei confronti di altrettante persone. Tutti gli aggiornamenti.
Turbata libertà degli incanti ed estorsione aggravati dal metodo mafioso, diversi episodi di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, infine trasferimento fraudolento di valori. Sono questi i reati contestati, a vario titolo, ad otto persone sulle quale stamani, martedì 30 gennaio 2024, si è stretto il cerchio di una complessa attività di indagine portata avanti dai poliziotti della Squadra Mobile con il coordinamento della D.D.A. della Procura della Repubblica di Roma.
Atti intimidatori a Latina, coinvolta attività del lungomare
Ebbene, gli investigatori hanno acquisito gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione di una serie di atti intimidatori realizzati tra il 2016 ed il 2020, realizzati anche tramite i social network. Da un lato è stato appurato un sistema per interferire – negativamente – sull’aggiudicazione del chiosco n. 1 del lungomare di Latina e sulla libera attività esercitata dai gestori degli altri esercizi pubblici di ristorazione lì ubicati.
Il caso del chiosco numero 1 sul lungomare a Latina
In particolare nel mirino degli agenti è finita la rinuncia alla gestione del 1° chiosco del lungomare di Latina da parte dei legittimi aggiudicatari, individuati all’esito di una procedura ad evidenza pubblica avviata nei primi mesi del 2020. L’ipotesi investigativa è stata allora quella che il passo indietro potesse essere il frutto di pressioni da parte di non meglio precisati soggetti.
Uno scenario peraltro già accaduto nel 2016, quando il Comune di Latina aveva emanato un bando per la realizzazione dei chioschi sull’area demaniale antistante il lungomare e, nell’aprile del 2017, dopo l’aggiudicazione definitiva delle aree, il legale rappresentate della ditta che si era aggiudicata l’area n. 1 aveva rinunciato senza un apparente motivo. Da qui allora la scoperta che queste rinunce tutto erano tranne che spontanee.
Lo spaccio: la violenza per rientrare dei crediti
Il secondo filone di indagine ha invece permesso di raccogliere gravi indizi in merito all’attività di spaccio di stupefacenti gestita da uno degli odierni indagati, consentendo di ricostruire l’utilizzo di metodi intimidatori impiegati per la riscossione dei crediti insoluti. Infine, sono stati acquisiti gravi indizi in merito ad alcuni episodi di spaccio di stupefacenti e di recupero con metodi violenti dei relativi crediti da parte di altri tre degli odierni indagati, nonché in merito alla intestazione fittizia in capo ad un altro indagato di una società gestita di fatto da un altro soggetto.
Le misure cautelari
Le misure in corso di esecuzione, eseguite tra le città di Latina, Pescara e Milano, vanno dalla custodia in carcere per due dei soggetti – dediti allo spaccio di stupefacenti – sino agli arresti domiciliari disposti per tre indagati per i reati di “turbata libertà degli incanti e di estorsione aggravati dal metodo mafioso”. Completa il quadro l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria riguardo ad altri tre indagati. Seguirà ulteriore comunicato alla conclusione dell’operazione.