I mezzi ATAC sono nel mirino. Ancora atti vandalici contro conducenti e bus. L’ultimo in via Pietro Bembo: la dinamica.
I mezzi ATAC sono ancora al centro del dibattito fra opinione pubblica e istituzioni. Stavolta non è una questione di servizio, l’azienda del trasporto pubblico locale è stata spesso oggetto di reiterate critiche e criticità, ma di atti commessi nella più totale noncuranza. Si tratta di vandalismi. Aggressioni di vario genere a mezzi e conducenti: non è il primo caso nella Capitale.
Anzi, quotidianamente i dipendenti devono fare i conti con questi imprevisti tutt’altro che contemplati. Anche per queste ragioni il disappunto della categoria è sfociato nelle manifestazioni pubbliche delle scorse settimane e riguarderà persino le prossime mobilitazioni di piazza che vedranno coinvolti anche taxi e trasporti su rotaia.
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Aggressioni ATAC: un altro mezzo divelto nella notte
Un insieme di ragioni e categorie sociali per chiedere, innanzitutto, più rispetto. Siamo di fronte a un nuovo snodo cruciale. Nella notte in via Pietro Bembo si è registrata una nuova sassaiola all’indirizzo del mezzo 983 che ha visto nello specifico il lancio di un sasso contro il vetro del bus da parte di vandali non identificati: il conducente è stato costretto a portare il mezzo al deposito risultando illeso per miracolo.
Questo vuol dire che la lotta al rispetto delle qualifiche e delle incolumità personali relative ai conducenti e non solo è ancora in alto mare: erano già successi simili episodi nei giorni scorsi sia a Torrevecchia che a Primavalle. L’attesa non calma un malcontento generale: risposte che non arrivano, vite costantemente in pericolo. L’Atac prova a mettere un punto, ma voltare pagina sembra ancora un’impresa.