Non accettava la fine della relazione e ha cominciato a perseguitare la ex. Pedinamenti e continui messaggi tanto da farla sprofondare in uno stato di continua ansia, vittima una 54enne di Artena. Adesso però l’uomo, di Colleferro, è finito agli arresti domiciliari. La vicenda.
Sono stati i Carabinieri della Stazione di Artena a dare esecuzione in queste ore all’ordinanza con la quale il GIP del Tribunale di Velletri ha disposto la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di un uomo, un 53enne residente a Colleferro. Pesanti le accuse a suo carico: l’uomo è accusato di aver messo in atto tutta una serie di condotte moleste e persecutorie ai danni dell’ex compagna, 54enne residente ad Artena, compiute al termine della loro relazione sentimentale durata circa due anni.
Atti persecutori a Colleferro: le indagini
Decisive in tal senso sono state le denunce rese dalla donna. La sua vita, del resto, da qualche tempo a questa parte, si era trasformata progressivamente in un incubo. La testimonianza fornita ai Carabinieri ha permesso così di far partire le indagini ricostruendo le condotte ossessive da parte del suo ex compagno.
In particolare il 53enne l’avrebbe dapprima seguita negli spostamenti, poi contattata ripetutamente per telefono, inviandole numerosi messaggi, cancellati dopo la visualizzazione, e infine ricoprendola di insulti minacciandola di rovinarle la vita anche davanti a tutti i suoi conoscenti.
L’arresto
A supporto del quadro indiziario sono inoltre risultati decisivi l’analisi del telefono della vittima, il racconto dei testimoni ai quali la vittima aveva confidato il profondo timore scaturito dai comportamenti dell’ex compagno nonché un certificato medico rilasciato alla stessa dall’Ospedale di Colleferro per il grave e perdurante stato d’ansia. Tutti elementi che hanno fatto scattare l’arresto dell’uomo. Il 53enne è stato così sottoposto alla misura degli arresti domiciliari con in più l’applicazione del braccialetto elettronico. Ad eseguire il provvedimento i Carabinieri della Stazione di Artena.
L’importanza della denuncia
Ancora una volta, spiegano dal Comando dell’Arma a margine della vicenda, si ribadisce che di fondamentale importanza è la denuncia da parte delle vittime che subiscono tali reati o delle persone che sono più vicine a queste ultime, così da consentire all’Autorità Giudiziaria di intervenire rapidamente a loro tutela.