Paese che vai… maschera che trovi. Sta per arrivare il Carnevale e tante città italiane torneranno a rispolverare maschere che le caratterizzano, vedi: Meneghino a Milano, Stenterello a Firenze, Brighella e Arlecchino a Bergamo, Colombina a Venezia. E a Roma?
Di certo Roma si sta preparando per tempo a questo appuntamento, così atteso da bimbi e adulti. Le iniziative che si susseguiranno saranno numerose e prenderanno il via domenica 28 gennaio per protrarsi fino al 13 febbraio, martedì grasso.
Maschere e carri allegorici, tra tradizione e innovazione
La Capitale si prepara alla festività con dovizia di particolari per trovare, come di consueto, il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione. Di certo non mancheranno sfilate di carri allegorici, pronti a scendere in strada e regalare ai cittadini qualche ora di svago e tante risate. Una tradizione ‘vecchia’ quella dei carri e delle maschere che oggi viene arricchita grazie all’utilizzo di nuove tecnologie. Occasione da non perdere per ironizzare sul governo e sulla politica che sono sempre i temi più caldi, ma anche per rispolverare i più antichi abiti in maschera romani.
Alcune maschere di Carnevale romane
Tra le maschere tipiche un ruolo di rilievo ha Meo Patacca, che seppure non è la più nota, rappresenta comunque un personaggio tipico di uno dei quartieri storici di Roma, Trastevere. Impertinente, spavaldo, ma tanto simpatico crea confusione ma non senza riuscire anche a strappare tante risate, anche a causa della sua abitudine a bere qualche bicchierino di troppo.
Non bisogna dimenticare, poi il generale Mannaggia La Rocca, anche lui un personaggio tipico della Roma di altri tempi. Un militare tronfio e smargiasso pieno di medaglie e riconoscimenti che gli consentono di avere grande simpatia da parte del popolo.
Don Pasquale de’ Bisognosi è un’altra maschera tipica della tradizione romana, un inno alla vita di lusso, agli agi, in cerca di belle donne, ama divertisti. Eppure viene preso in giro proprio da quelle donne che ‘insegue’ a causa di scarsa intelligenza, finendo spesso alla berlina anche della servitù.
Maschera tipica romana: qual’è
A fronte di maschere nate per rappresentare aspetti dei romani, c’è poco da pensarci su… la maschera per eccellenza, quella con la quale viene rappresentata Roma, è Rugantino, il cui nome deriva proprio da ‘ruganza’ o arroganza. Un bullo, uno spaccone che colpisce con le parole. Una maschera nata nel 1700 che anche nell’abbigliamento vuole rappresentare un giovane di bell’aspetto, ma vestito da popolano: pantaloni rammendati, camicia, panciotto, casacca, fazzoletto intorno al collo, calzettoni lunghi a strisce e cappello a due punte. Una ragazzo caratterizzato dall’essere non solo arrogante, ma attaccabrighe e inconcludente.