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‘E’ una bufala!’: come nasce questa espressione e perchè si usa?

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Quando viene proposta una notizia non vera o comunque gonfiata ecco che si parla di fake news o, volendolo dire con un’espressione italiana di ‘bufala’. La diffusione di una notizia falsa in quanto viene modificata con l’obiettivo di fare scalpore o poiché scaturisce da una fonte non attendibile o non verificata, ecco che si configura la cosiddetta ‘bufala’. Chi è che non ha sentito mai l’espressione: ‘E’ una bufala!’. Ma come nasce questo modo di dire?

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E’ una bufala, espressione che indica una fake news (ilcorrieredellacitta.com)

Tra le espressioni per indicare una notizia falsa: Menare per il naso come una bufala

Per evidenziare che si sta dicendo una bugia viene anche utilizzata l’espressione: ‘Menare per il naso come una bufala’ che significa rigirare l’interlocutore facendogli credere quel che si vuole, ossia portarlo in giro trascinandolo per l’anello che buoi e bufali hanno al naso, facendogli credere ciò che non è. Ed è un modo di dire estremamente diffuso che vuole significare che si tratta di una notizia non vera che è in grado di condizionare l’opinione pubblica. E gli italiani sarebbero i buoi o bufali che si fanno trainare senza opporre resistenza dall’autore della cosiddetta ‘bufala’.

Come nasce l’espressione: ‘E’ una bufala?’

Ma all’origine di questa espressione ci sarebbe un’ulteriore spiegazione legata alla vendita della carne. Un fatto che sembra succedesse già ai tempi degli antichi romani, quando gli acquirenti si rivolgevano ai macellai per comprare carne di manzo o di maiale, ricevendo di fatto, dai venditori disonesti, carne di bufala, molto più economica rispetto a quelle chieste. Sono una volta a casa gli acquirenti si rendevano conto di aver subito un raggiro e da qui l’espressione: ‘ma è una bufala!’.

Un’abitudine che sembra abbia preso piede anche nelle osterie dove i ristoratori, alla richiesta di carne più pregiata rispondevano proponendo al cliente della bufala, considerata di scarsa qualità. Un escamotage del quale gli avventori erano del tutto ignari visto che si vedevano poi costretti a pagare come si avessero consumato pezzi di qualità come la vitella, il maiale o il manzo.

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Carne di bufala venduta per maiale o manzo (ilcorrieredellacitta.com)

Espressione utilizzata ormai per indicare qualsiasi fregatura

Da qui è entrato in voga a Roma il modo di dire: ‘Arifilà na bufola’ ossia una fregatura avendo acquistato a maggior prezzo un pezzo di carne che, invece, sarebbe costato molto meno. Nel tempo, poi, ha iniziato a essere utilizzato nel caso in ogni caso in cui ci sia una truffa, quando cioè si compra un bene a un costo elevato credendo di trovarsi di fronte a un prodotto di pregio, per scoprire poi che è di scarso valore.

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