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Incendio Colli Aniene a Roma, residenti in piazza: “Vogliamo una deroga al superbonus”

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L'incendio di Colli Aniene lo scorso 2 giugno - www.IlCorrieredellacittà.com

Le famiglie e gli abitanti del condominio di Largo Nino Franchellucci, a Colli Aniene, manifesteranno davanti al Parlamento i prossimi martedì 16 e mercoledì 17 gennaio. Tra le richieste urgenti degli sfollati, dopo l’incendio del 2 giugno che ha colpito le loro abitazioni, di poter accedere con una deroga ai lavori del bonus 110%.

Oltre al danno anche i rincari sulle abitazioni che hanno preso fuoco davanti ai loro occhi. Non accennano a finire le sciagure per gli inquilini del palazzo di Colli Aniene, a Largo Nino Franchellucci, che lo scorso 2 giugno è stato inghiottito dalle fiamme. “Tre esplosioni, poi l’inferno”: con queste parole i residenti hanno descritto il momento dell’esplosione, quando tutto è iniziato. A distanza di 7 mesi dal drammatico accaduto, le famiglie tentano ora di salvare il salvabile, chiedendo alle istituzioni di farsi carico delle loro difficoltà abitative e aiutarle a non sobbarcarsi i costi del bonus 110%, utilizzato dalla ditta dei lavori accusata di aver provocato l’incendio nelle loro case.

L'incendio di Colli Aniene lo scorso 2 giugno - www.IlCorrieredellacittà.com
L’incendio di Colli Aniene lo scorso 2 giugno – www.IlCorrieredellacittà.com

 

Sit-in delle famiglie sfollate di Colli Aniene al Parlamento: “Senza deroga pagheremmo oltre ai danni anche i costi del bonus 110%”

Sono 78 le persone senza casa che al momento sostengono diversi costi: i danni dell’incendio alle abitazioni, la rata del mutuo per l’appartamento bruciato e l’affitto per altre. Senza l’intermediazione del Governo, però, alle loro spese se ne potrebbe aggiungere un’altra, normalmente a carico della ditta che effettua i lavori. Per questo motivo il 16 e 17 gennaio le famiglie della palazzina di Largo Nino Franchellucchi, nel quarto municipio di Roma, saranno in presidio al Parlamento, in piazza Goldoni, per chiedere una deroga per causa di forza maggiore ai lavori del bonus 110″.

“Senza questa deroga”, hanno spiegto gli stessi inquilini, “Saremo costretti a pagare oltre ai danni dell’incendio, alla doppia rata di mutuo dell appartamento bruciato piú quella dell’affitto delle case attuali, anche i costi del bonus 110 allo Stato, per importi che vanno dai 100 ai 50 mila euro ad appartamento. Oltre al danno la beffa”. I residenti hanno tenuto a precisare infatti che i lavori del 110% si sono interrotti alla data del 2 giugno 2023 e non sono mai potuti riprendere perché il palazzo è ancora sotto sequestro. “Non prevedere una deroga per casi di forza maggiore come questi, per proteggere i cittadini vittime di una sciagura, è un atto di disumanità che speriamo tutto il Parlamento italiano non accolga“, hanno aggiunto i residenti, “In particolare ci rivolgiamo al Governo, che possa tendere la mano a cittadini incolpevoli della difficoltà in cui sono finiti. Sperando che la solidarietà e la vicinanza non sia solo un vuoto slogan, martedi e mercoledi saremo in piazza per riportare, ancora una volta l’attenzione su questo caso che rischia di rimanere ignorato”.

Gli abitanti puntano il dito contro la ditta che stava svolgendo i lavori

La palazzina era stata dichiarata inagibile, e si sta indagando sulle cause della tragica esplosione che ha coinvolto velocemente 7 piani della struttura. La stima dei danni riporta, dopo che l’incendio fu estinto, un morto, 16 feriti, 7 ustionati di cui 3 gravi e 10 intossicati, per un totale di 30 famiglie evacuate. Gli abitanti all’epoca puntarono il dito contro la ditta che stava effettuando lavori nel palazzo per l’efficientamento energetico. “Hanno lasciato tutto il materiale e tutta la spazzatura a cielo aperto sotto le case. Da lì è partito l’incendio”, dichiararono all’epoca un abitante a Repubblica e un’altra inquilina: “Il palazzo ha preso fuoco dal basso verso l’alto, sarà stato il materiale infiammabile lasciato sotto le case”. L’amministratore del palazzo, invece, sostenne che i lavori in corso da 5 mesi non c’entrassero nulla con quanto accaduto. 

 

 

 

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