Il raggiungimento della pensione è uno dei tanti obiettivi che i lavoratori perseguono nella speranza di godersi il meritato riposo dagli impegni professionali. Un passaggio dopo il quale è possibile finalmente godersi la famiglia o magari concedersi qualche viaggio. Oggi per legge sono due le possibilità che vengono date a coloro i quali sono in attesa di raggiungere questa meta: la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata. Ma andiamo a scoprire di cosa si tratta e quali sono le condizioni richieste.
Pensione di vecchiaia con 20 anni di contributi
Nel caso della pensione di vecchiaia è necessario aver versato almeno 20 anni di contributi da parte di lavoratori di tipo subordinato, al raggiungimento di una determinata età. E in questo caso esistono due diverse situazioni da valutare. Nella prima la pensione si calcola con il ‘sistema misto o contributivo’ e spetta a coloro che abbiano almeno 20 anni di contributi e abbiano raggiunto i 67 anni d’età, ma fino al 31 dicembre 2024. È valido per tutti gli iscritti a qualsiasi gestione previdenziale, di qualsiasi sesso, che abbiano cessato l’attività dipendente. Nella seconda, invece, il calcolo viene fatto sul ‘sistema contributivo puro’ ed è relativo a coloro che sono iscritti a una gestione previdenziale dal 1 gennaio del 1996. Anche in questo caso sono necessari almeno 20 anni di contributi e il compimento dei 67 anni entro il 31 dicembre del 2024, purchè la futura pensione sia 1,5 volte l’assegno sociale. Condizione quest’ultima che non viene tenuta in considerazione al compimento dei 70 anni di età.
La pensione anticipata: cos’è e a chi spetta?
Coloro che hanno raggiunto una certa anzianità contributiva possono valutare anche la cosiddetta pensione anticipata. Fino al 31 dicembre del 2026 è previsto che le donne che hanno raggiunto 41 anni e 10 mesi di contributi e gli uomini, invece, 42 e 10 mesi di contributi possono accedere a questa possibilità. Mentre a quanti hanno iniziato a prestare la propria attività lavorativa dal 1 gennaio del 1996 hanno diritto alla pensione anticipata, a condizione che abbiano 20 anni di contributi, 64 anni d’età e che la futura pensione non sia inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale.
Pensione per quanti hanno svolto lavori usuranti: quali sono?
Discorso a parte viene fatto per coloro che hanno svolto lavori considerati ‘usuranti’, ossia operai in galleria, in cava, in miniera o anche palombari o destinati alla rimozione dell’amianto. Per questi ultimi occorre il raggiungimento di età che variano a seconda del tipo di prestazione prestata e i 35 anni di contributi. Si tratta, però, di requisiti che restano in vigore fino al 31 dicembre 2026.