Nella mattinata dello scorso 10 gennaio a San Felice Circeo, in provincia di Latina, i carabinieri hanno arrestato un uomo di 71 anni, che ancora deve scontare una pena residua di 2 anni, 11 mesi e 13 giorni e deve pagare una multa di 18mila euro.
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Arrestato un uomo a Terracina
La misura segue una condanna che l’uomo aveva ricevuto insieme ad un altro complice perché ritenuti responsabili del furto all’interno di un supermercato di Terracina. Nella circostanza, risalente a maggio del 2021, furono rubati alimenti per un totale complessivo di circa 200 euro.
L’uomo, concluse le formalità di rito, è stato condotto presso il proprio domicilio, dove rimarrà ristretto in regime di detenzione domiciliare a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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Gli agenti del commissariato Tuscolano e della Sezione Volanti hanno effettuato un controllo in alcune baracche abbandonate che si trovano nelle vicinanze di via di Acqua Bullicante, a Roma. All’interno c’erano 3 persone che dormivano su giacigli di fortuna: un 37enne italiano e 2 uomini originari del Bangladesh di 43 e 36 anni. Gli accertamenti sulle identità dei 3 hanno permesso di scoprire che, per motivi diversi, erano tutti “da ricercare”.
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Il bengalese di 36 anni era destinatario di un’ordinanza di arrestato, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, per reati di rapina e lesioni. Il reato si riferisce alla rapina in un supermercato del giugno scorso dove l’indagato, per evitare di essere fermato dopo un furto, avrebbe ferito una persona. Le indagini, condotte fin da subito dagli investigatori del commissariato Tuscolano con il coordinamento della Procura di Roma, avevano permesso di identificare il sospettato. Grazie agli elementi raccolti la Procura aveva chiesto ed ottenuto dal GIP la misura cautelare fino ad oggi non eseguita, proprio perché l’indagato si era reso irreperibile.
Il 37enne italiano, invece, era sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari ed in quel momento si sarebbe dovuto trovare nella sua abitazione sul litorale a nord di Roma. A carico dell’altro bengalese, ovvero il 43enne, pendeva una condanna emessa dalla Magistratura romana per un cumulo di reati inerenti il patrimonio, per il quale doveva scontare la pena residua di 2 anni e 19 giorni.