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‘Fare caciara’: cosa vogliono dire i romani con questa espressione? Il significato

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Pastori

Il dialetto romanesco ha delle caratteristiche che fanno simpatia, oltre a essere facilmente comprensibile a chiunque, perché molto simile all’italiano. È colorito, ma è anche molto fantasioso e si basa, tra le altre cose, su verbi troncati alla fine, ma anche sul raddoppio di alcune consonati. Proprio in quanto fantasioso, si arricchisce costantemente di nuove parole ed espressioni. Poi, però, ci sono anche modi di dire che sono ormai entrati di diritto a far parte del dialetto romanesco. Tra i tanti c’è: ‘Fare caciara’.

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caciaia, strutture nelle quali si rifugiavano i pastori (ilcorrieredellacitta.com)

Il significato di ‘fare caciara’ e da cosa deriva

Un’espressione comprensibile da tutti che sta a significare: ‘Fare confusione’, creare il caos, ma anche rumore. Parola che deve le sue origini, almeno secondo alcuni, alla storia dei pastori dell’Appennino, nella zona centrale dell’Italia, e cioè tra le Regioni del Lazio, dell’Abruzzo e del Molise.

Volendo, infatti, risalire all’origine della parola, sembra si possa ricondurre a ‘caciaia’, ossia i locali nei quali i pastori facevano stagionare i formaggi, accumulavano le provviste, posizionavano i loro attrezzi. All’origine si trattava di strutture realizzate in pietre nelle quali i pastori si rifugiavano anche nel corso della transumanza. Ebbene spesso in queste costruzioni stazionavano più pastori che trascorrevano insieme il tempo, magari anche tra un bicchiere di vino e l’altro. Il dover condividere lo spazio spesso angusto e l’alcol portavano di frequente a violente liti. Probabilmente da questo nasce il termine ‘caciara’.

A Roma viene indicato anche per rumore forte

Insomma sarebbe da qui che nasce il detto ‘fare caciara’ o anche ‘buttarla in caciara’, intendendo creare confusione, caos, ma anche rumore. A Roma viene usato, infatti, per sottolineare una situazione nella quale un gruppo di persone inizia a parlare alzando la voce o quando si è in mezzo alla folla.

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Pastori (ilcorrieredellacitta.com)

L’idea che si tratti dell’alterazione della parola gazzarra

Per qualcuno, però, non si può escludere che la parola ‘caciara’ derivi da un’alterazione della parola gazzarra che comunque è un termine del dialetto romanesco e che sta a significare: fare chiasso. E l’idea è che anche in questo caso la parola nasca proprio dalla confusione che si registrava all’interno delle caciaie.  Dentro queste strutture nelle quali veniva messo  a stagionare il formaggio e dove i pastori si rifugiavano, magari a causa del cattivo tempo o per concedersi una pausa durante la transumanza, avevano luogo litigi anche molto animati che provocavano, appunto, un grande trambusto… quello che oggi viene definito caciara.

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