Utopia o progetto concretamente realizzabile? A Roma si torna a parlare della famigerata Metro D, ovvero la quarta eventuale linea della metropolitana.
Trasporto pubblico e Città Eterna, un binomio che non sempre va a braccetto nel verso giusto. Lo sanno bene i tanti pendolari che ogni giorno sono costretti a districarsi tra disservizi, ritardi, convogli congestionati e guasti. Ora però, notizia di oggi, all’orizzonte si profila la nuova e quarta linea della metropolitana che, teoricamente, dovrebbe giovare alla causa. A patto che, ovviamente, si realizzi.
Del progetto della linea D della metro a Roma del resto si parla da anni ma, a causa di problematiche di varia natura, l’iniziativa è sempre stata ripresa ciclicamente e poi puntualmente accantonata. Eppure, nelle intenzioni, rappresenterebbe una valida alternativa a quanto presente oggi ad esempio per raggiungere il centro. Oppure Trastevere: dove il fine settimana si anima per la movida.
Cosa sappiamo sul progetto della metro D a Roma
Il Campidoglio sarebbe infatti intenzionato a ripescare il tutto cercando nei prossimi anni di dotare la città della quarta linea. L’obiettivo è quello di collegare la parte storica, dal versante nord a quello sud, passando nella tratta centrale in punti nevralgici – sia per i romani ma anche per i turisti – ad oggi non serviti dalla metropolitana.
Un disagio di non poco conto specie in questo periodo dove i bus restano praticamente impantanati nei cantieri spuntati come funghi in vista del Giubileo. In questo senso, provvedendo ad una quarta linea, si alleggerirebbe molto anche il traffico veicolare per tutti coloro che per raggiungere il posto di lavoro preferiscono l’auto. Insomma, una prospettiva sicuramente allettante. E se a questo uniamo la possibilità di raggiungere Trastevere senza perdere ore a cercare un parcheggio libero – anche solo per un aperitivo – il quadro è completo.
Il percorso completo
Scendendo nel dettaglio, cartina alla mano, vediamo quale potrebbe essere il percorso della metro D a Roma. Ebbene, la nuova linea sotterranea dovrà collegare come detto la città storica, con i quartieri Talenti, Montesacro e Salario, sul versante nord, e Trastevere, San Paolo, Marconi, Magliaia ed EUR su quello sud. Nella tratta centrale verrebbero coperti punti di interesse quali piazza Vescovio, piazza Verbano, piazza Buenos Aires, piazza Fiume fermando poi a piazza di Spagna per lo scambio con la metro A, piazza San Silvestro, piazza Venezia per lo scambio in questo caso con la metro C. I capolinea verrebbero posizionati uno in fondo a via Ugo Ojetti, l’altro in piazzale dell’Agricoltura.
Eur e Trastevere
Focalizziamo l’attenzione adesso per ciò che riguarda l’Eur, dove, come appena visto, dovrebbe sorgere una delle due estremità del tracciato. Come si legge su Roma Mobilita, “dopo aver realizzato la corrispondenza con la linea B e la ferrovia Metromare (ex Roma-Lido), la linea oltrepasserà il Tevere e si dirigerà verso nord per attraversare il quartiere di Magliana Nuova”. Dopodiché, da quanto si apprende, sottopasserà di nuovo – e per due volte – il Tevere, all’altezza di lungotevere Dante. Quindi proseguirà lungo la direttrice di viale Marconi (tra ponte Marconi e piazzale della Radio) fino alla stazione di Trastevere, dove scambierà con i servizi ferroviari regionali e con quello per l’aeroporto.
Secondo capolinea a Talenti
E ancora. Il percorso, dopo aver attraversato il quartiere di Trastevere, procedendo verso nord, passerà ancora il fiume all’altezza dell’isola Tiberina, quindi punterà verso nord-est, per consentire lo scambio con la linea C e successivamente con la linea A dopo aver servito l’area centrale con una nuova stazione nei pressi di piazza San Silvestro. A quel punto, superate le Mura Aureliane, la linea attraverserà il quartiere Trieste-Salario e l’Aniene, per proseguire poi verso est su via dei Prati Fiscali e viale Jonio (scambiando con la linea B1), terminando nel quartiere Talenti. In Via Ugo Ojetti per l’appunto, altra estremità del tracciato.
I tempi
A questo punto resta da capire nell’ottica di quale arco temporale tutto questo, o almeno una parte, potrà diventare realtà, specie dopo l’approvazione definitiva del Nuovo Piano Regolatore Generale. Dal punto di vista dell’iter burocratico, considerando le lungaggini tipiche del nostro paese, è impossibile sbilanciarsi, basta vedere quanto accaduto con il termovalorizzatore, annunciato per pronto (a parole) in conferenza stampa per il 2026 ma che pare non sarà pronto prima del 2028. Insomma, fare pronostici – specie visti i precedenti del progetto – è impossibile: sognare però non costa nulla.